S vizzere, trasparenti, nude e senza veli. Chi ha paura dello striptease delle banche elvetiche? Qui c'è il rischio che la glasnost dei conti in banca faccia venire un coccolone al tartassatore Vincenzo Visco, che continua a sostenere che l'evasione è antropologicamente di destra, e all'intellighentia giusta, equa e moralista della repubblica degli ipocriti, quelli che fingono di non sapere dove sta il cuore e dove il portafoglio. Quelli, insomma, che per motivi di marketing e di reputazione pubblica non possono proprio far sapere che i soldi non puzzano. Bisogna capirli. Fosse per loro andrebbero in giro con macchinoni americani come il più arricchito dei cafoni nazional-popolari, ma poverini, devono rispettare maschera e copione. La maledizione dei ricconi di sinistra è non potersi godere in santa pace i miliardi nascosti. Quando vanno dal commercialista bestemmiano contro le tasse, ma in pubblico devono sostenere, sorridendo, che non c'è nulla di più bello e giusto di Equitalia. E così li vedi in giro, costretti nel loro personaggio, assumere l'aria austera, segaligna, mortificata di chi sente sulle spalle il peso dell'umanità. Una vita a godersela di soppiatto, come trimalcioni costretti nell'ombra. Insomma, una fatica, roba da psicanalisi. Adesso che la Svizzera ha aperto le porte del segreto bancario saranno screditati, ma un po' meno schizofrenici. E non ricordano che per questo devono ringraziare, o ancora una volta maledire, Berlusconi, perché fu il suo governo a varare questo provvedimento. Renzi, come al solito, si gode i frutti. È la sua specialità.
La fine del segreto bancario mostrerà il vero volto della sinistra.
Qual è in fondo il sogno di tutti i leader del Pd, antenati e affini? Avere una banca. Ora basta loro far tornare i capitali dall'estero. E dare ragione al buon vecchio Flaiano: non sono comunista, non posso permettermelo. Vai con gli spalloni di ritorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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