Il fisco dei rossoverdi: contribuenti spiati con il Grande fratello

La sinistra propone di tracciare tutte le spese e dare mano libera all'Agenzia delle entrate

Il fisco dei rossoverdi: contribuenti spiati con il Grande fratello

La sinistra studia un «modello sovietico» per il Fisco. Incursioni sui conti correnti per spiare gli italiani, incrocio dei dati e moneta elettronica. Il Pd e gli alleati vogliono dare mano libera all'Agenzia delle Entrate per ingabbiare i cittadini tra vincoli e controlli. Stop al contante e ispezioni sui risparmi dei contribuenti: sono i due pilastri su cui poggia la ricetta fiscale della coalizione di sinistra. I due anni di pandemia hanno spinto migliaia di imprese al fallimento, molte sono sull'orlo del baratro. E la sinistra estrae dal cilindro la genialata: il Grande Fratello fiscale.

La proposta è contenuta nel programma della lista Verde Europa-Sinistra Italia: «La tecnologia offre una grande occasione alla lotta contro l'evasione fiscale: è possibile, infatti, procedere alla tracciabilità assoluta dei pagamenti, anche promuovendo l'uso della moneta elettronica, e utilizzare le banche dati per incrociare i dati dei contribuenti, oltre che rafforzare la fatturazione elettronica e lo split payment, soprattutto sugli acquisti on line e tramite Pos» si legge nel testo del programma.

Fratoianni e Bonelli vogliono spiare i conti correnti degli italiani per consentire all'Agenzia delle Entrate di battere cassa. Un modello stile sovietico di prodiana memoria. Il centrodestra annuncia la pace fiscale per le cartelle vecchie. E intanto Enrico Letta dice no: «No ai condoni». Replica subito Carlo Calenda, leader del Terzo Polo: «E il tuo condono del 2013 dove ti colloca? Oppure valgono solo quelli di destra?! Ci sono i condoni moralmente superiori e quelli moralmente condannabili?». Sul Fisco la coalizione di centro-sinistra sembra avere le idee ben chiare: patrimoniale, aliquota al 65% per i redditi alti e Grande Fratello sui conti dei contribuenti.

Nicola Fratoianni rilancia l'idea di tassare al 100% gli extraprofitti: «Inconcepibile che alcune imprese abbiano contabilizzato 50 miliardi di extraprofitto mentre lo Stato fatica a recuperare il solo 25% della tassazione imposta. In Italia siamo al 25 per cento, mentre in Francia il prelievo è del 45 per cento. Il gettito previsto è poco sotto il miliardo, qualcuno dice che è a causa della legge che è fatta male, altri sostengono che è perché le aziende non hanno pagato. Oggi che il Paese rischia di finire in ginocchio con le imprese che chiudono e la gente che non riesce a far fronte alle spese e al caro bollette» spiega il leader di Sinistra italiana in un'intervista al quotidiano Cronache di Napoli. Mentre il gemello Angelo Bonelli corre in Procura. «Mi sto recando in Procura per sollecitare i magistrati ad aprire un'indagine sulle aziende che non hanno ancora pagato le tasse dovute sugli extraprofitti». Sulla proposta di abolire i jet privati il leader dei Verdi spiega che «il traffico degli aerei di lusso inquina quanto il 50 per cento del traffico aereo globale. Bisogna avere senso di responsabilità di fronte alla crisi energetica e climatica in corso».

Anche il Pd accelera sulla tassa per gli extraprofitti: «Le aziende che stanno rifiutando di versare la tassa sugli extraprofitti mettono a rischio la tenuta economica e sociale del Paese in uno dei momenti più difficili dal dopoguerra. Le imprese si stanno prendendo una grande responsabilità di cui si assumeranno le conseguenze.

Il governo intervenga al più presto con tutti gli strumenti a disposizione per recuperare quanto dovuto dalle aziende» commentano i presidenti dei senatori e dei deputati del Pd, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani. Finalmente sono d'accordo su tutto.

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