È un fiume giallo di bandiere quello che invade il Centro di Roma, Piazza Venezia, la Bocca della Verità, Via di San Teodoro. Ricorda molto il celebre dipinto «Fiumana» di Pellizza da Volpedo, un secolo dopo. Un flusso immenso di iscritti a Coldiretti, di curiosi o semplici turisti che si ritrova al circo Massimo dove è stato creato il più grande "mercato del contadino" di sempre. Di fronte ai 150 espositori e alle migliaia di coltivatori, Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, racconta le difficoltà, ma anche le potenzialità di un settore oggi più che mai strategico per il Paese, di fronte al morso dell'inflazione. «L'agricoltura è un settore centrale dell'economia, con un dato particolarmente rilevante per quanto riguarda le esportazioni: nei primi sette mesi +7,5%, su questo possiamo basare il rilancio del Paese», dice Prandini. «Stiamo lavorando insieme al governo per impiegare le risorse del Pnrr nella piantumazione di un milione di piante a partire dal prossimo anno e questo trend continuerà anche negli anni successivi. In questo modo si potranno soddisfare le esigenze dei cittadini e non perdere i mercati internazionali in cui ci siamo affermati. Tra i settori economici siamo uno di quelli che cresce di più. Siamo convinti che l'agroalimentare può diventare il traino per la crescita dell'Italia. La manovra deve garantire competitività delle imprese e la sovranità alimentare del Paese».
Tra i comparti che preoccupano maggiormente l'associazione degli agricoltori c'è quello olivicolo, che ha assistito a un vero e proprio crollo della produzione e a un aumento del +42% dei prezzi dell'olio extravergine di oliva, con conseguente rincaro nel carrello della spesa. La raccolta ha zoppicato nel Centro Nord, mentre ha ottenuto un buon riscontro al Sud, ma bisogna rafforzare la capacità produttiva e diffondere la cultura della qualità dell'extravergine, come si fa ad esempio negli stand della fondazione Evoo School impegnata insieme a Coldiretti e Unaprol in eventi formativi e degustazioni.
Sono molti gli ospiti istituzionali presenti, da Matteo Salvini a Paolo Barelli, da Paolo Zangrillo al ministro della Salute Orazio Schillaci fino al presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. «Il settore agroalimentare italiano è un grande settore che alcune normative europee demenziali stanno mettendo a rischio» attacca il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, riferendosi «alla pesca italiana, ai divieti sulla pesca a strascico, all'impossibilità di ripopolare i nostri fiumi e i nostri laghi». Salvini si sofferma poi sul tema della sicurezza alimentare con una battuta a sfondo calcistico. «Non capisco perché un calciatore che usa gli anabolizzanti debba essere sospeso, e poi qualcuno voglia mettere la carne con gli anabolizzanti nei piatti dei nostri figli». Decisa la sua posizione anche sul controllo e il contenimento della fauna selvatica.
«L'ambiente deve convivere con l'uomo perché per esempio, in alcune zone agricole, ci sono dei carnivori e penso al proliferare di lupi e cinghiali che non sono compatibili con l'attività umana. Dobbiamo avere il buon senso, la lucidità e il coraggio di dirlo perché altrimenti a seminare i campi da qui a poco ci andranno lupi e cinghiali».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.