Ora lo scontro si sposta sulla soglia del Quirinale. Il consiglio di amministrazione della Rai si è riunito questo pomeriggio coordinato dal consigliere anziano Marcello Foa e alla presenza dell'Amministratore delegato Fabrizio Salini. E non ha fatto altro che constatare che non si sono verificate le condizioni di efficacia della nomina del presidente a seguito della votazione della commissione parlamentare di Vigilanza. La discussione è aggiornata a domani, ma già si preannuncia uno scontro durissimo. Mentre si consuma lo scontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, fonti della Lega fanno sapere che si andrà avanti con il cda in carica, che è comunque "nel pieno delle sue funzioni", compresa la figura di Foa. "È stato bocciato dal Parlamento - tuona il capogruppo del Pd in commissione di vigilanza, Davide Faraone - se non dovesse dimettersi, andremo dal capo dello Stato a denunciare l'occupazione della Rai".
Dopo il "no" della commissione di vigilanza, le strade percorribili rischiano di essere tutte piene di insidie. La prima è quella delle dimissioni di Foa. Ma Gianluigi Paragone, che per i pentastellati è capogruppo a San Macuto, assicura che non deve farlo. Se però l'ex inviato del Giornale dovesse fare un passo indietro lascerebbe un seggio vacante nella sala del Consiglio. A quel punto il governo Conte potrebbe indicare un nuovo rappresentante. È la strada in cui sperano le opposizioni che oggi hanno più volte sottolineato come l'indicazione di Foa fosse sbagliata nel metodo dal momento che il presidente della Rai viene considerato una figura di garanzia. La seconda via d'uscita è non far dimettere Foa e trovare un nuovo presidente all'interno dell'attuale Cda. Già nei giorni scorsi era circolato il nome di Gianpaolo Rossi come possibile soluzione, ma sembra che nemmeno lui incontri il gradimento di Forza Italia.
In serata Berlusconi ha detto chiaro e tondo che "l'eventuale riproposizione dello stesso nome non potrà essere votata dai componenti" di Forza Italia. Salvini, però, ha intenzione di tenere duro. "Continuiamo sulla via del cambiamento", assicura. Per la Lega, insomma, si deve andare avanti con il cda in carica e con Foa. Un'escamotage che sposta lo scontro al Quirinale.
Il Partito democratico ha, infatti, già fatto sapere che è pronto a rivolgersi a Sergio Mattarella nel caso in cui Foa non dovesse fare un passo indietro e lasciare il proprio incarico. "Sono indegni e non rispettano la legge", tuona Faraone contro Salvini e Di Maio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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