La follia e il buon senso

La festa di criminalizzazione di Netanyahu alla fine porta alla vergogna della sinistra e alla sua definitiva decadenza

La follia e il buon senso
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Nel 2002 un giudice spagnolo e una giudice francese chiesero all'Inghilterra, dove Henry Kissinger era diretto, di arrestarlo con l'accusa di complicità col generale Pinochet nell'eccidio di 4mila persone. A Londra i governanti alzarono le sopracciglia e suggerirono che la richiesta di studiare il caso fosse rivolta ai giudici americani, un Paese democratico. Ma Israele è il paese degli Ebrei. Non solo: è il Paese di Netanyahu, di un governo, che, secondo la macchina della spazzatura internazionale, ha il difetto di non essere di sinistra. Anzi: di destra estrema, come ripetono mentendo tanti che si rallegrano che uno dei maggiori uomini di Stato del nostro tempo sia stato condannato alla gogna. E fanno bene a essere contenti: questa bomba antisemita e antimoderata è gigantesca. Ma proprio per questo gli esploderà in mano. Il giudizio della Cpi, la Corte penale internazionale, è solo politico e anche masochista: niente prove, niente indagini, testimonianze di ong antisraeliane. Ma l'Onu è un'organizzazione corrotta in cui una maggioranza automatica mette insieme stati falliti, stati islamici, stati spaventati, stati che adorano contrapporsi agli Usa e a Israele. Questo, mentre Israele dal nord al sud, brucia di bombe, aggressioni armate, una guerra di cui ogni cittadino amante della pace soffre le conseguenze nel lutto, nell'economia, nelle scuole.

È il piano dell'Iran. Ma la Cpi non lo vuole sapere, fa il suo passo onusiano, deve distruggere Israele: ma il passo stavolta è troppo lungo. La gente normale ride a pensare che si debba arrestare Netanyahu dopo il 7 ottobre, sa la verità, il buon senso distingue un aggredito da un aggressore, una persona civile da un fanatico antisemita, le cifre verificabili degli uccisi in guerra da quelli inventati, la cura nel consegnare migliaia di tonnellate di cibo e medicine dalla furto che ne ha fatto Hamas.

La festa di criminalizzazione di Netanyahu alla fine porta alla vergogna della sinistra e alla sua definitiva decadenza; lo slancio teorico con cui tanti intellettuali anche ebrei profetizzano che il popolo ebraico non dovrà avere una terra, non conosce Israele, così tanto nazione, così tanto ebraica, così tanto piena di bambini e di soldati che sanno vivere e morire per la loro Terra, di persone la cui generosità non conosce i limiti dell'egoismo occidentale, che basta guardarsi intorno per capirlo. Dopo la sentenza della Cpi Israele vive, e anche Netanyahu, mentre l'Occidente rischia la vita.

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