Con il 48,72 per cento delle preferenze (a un terzo dei seggi scrutinati) il candidato della sinistra, Eugenio Giani, è il nuovo presidente della Regione Toscana. Nonostante gli exit poll che fino all'ultimo davano l'avversaria Susanna Ceccardi in testa con due punti di vantaggio, già dai primi risultati si è capito che il successore di Enrico Rossi avrebbe siglato la riconferma della coalizione guidata dal Pd con circa 8 punti di vantaggio. La forbice tra la sinistra e il centrodestra si è comunque di molto accorciata rispetto alle Regionali di cinque anni fa, quando l'avversario del governatore uscente, il leghista Claudio Borghi, prese il 20,02 per cento contro il 48,02 per cento di Rossi. Oggi Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia - Udc e Toscana Civica per il cambiamento ottengono per il loro candidato presidente un 40,21 per cento, oltre il doppio rispetto al 2015. Il risultato tangibile è quindi una crescita esponenziale del centrodestra e una disfatta del Movimento 5 stelle (che prende il 7,04 per cento contro il 15.05 per cento di 5 anni fa).
Eugenio Giani, classe 59, laureato in giurisprudenza all'università di Firenze, ha iniziato il suo praticantato legale presso lo studio di Alberto Predieri, noto giurista italiano che fu assistente di diritto processuale di Piero Calamandrei nell'ateneo toscano. Dopo aver militato per lungo tempo nel Partito socialista italiano, per cui nel 1990 fu eletto consigliere comunale nel capoluogo del Granducato. Successivamente è stato assessore nelle giunte di Giorgio Morales e Leonardo Domenici. Nel 2007 ha aderito al Partito Democratico lasciando i Socialisti Democratici italiani.
Dal 2005 è presidente del Consiglio regionale grazie anche alle oltre 10mila preferenze personali totalizzate nel solo comune di Firenze. Appassionato di storia medievale e contemporanea, ha scritto numerosi saggi sulla Toscana ed è stato presidente della Società Dantesca italiana dal 2011 al 2015. È sposato con Angela Guasti e ha due figli: Gabriele e Lorenzo. Al voto era sostenuto da Pd, Italia Viva, Partito socialista, Europa Verde e altri movimenti e partiti di sinistra (15 in tutto).
Come il suo predecessore Enrico Rossi è tra i più accaniti sostenitori dell'antifascismo, per questo dal centrodestra toscano è considerato démodé e legato a ideologie di vecchio stampo.
I votanti in Toscana sono stati 1.870.580 su 2.987.881, ovvero il 62.61 per cento del totale. La vittoria di Giani è stata annunciata per primo da Matteo Renzi quando lo scrutinio dei voti era appena al 5 per cento dei seggi. «Grazie a Eugenio Giani - ha scritto il leader di Italia Viva - candidato gentiluomo, per la bellissima e meritata vittoria. La Toscana oggi sorride».
Susanna Ceccardi, appena appreso della sconfitta, ha mandato un sms all'avversario per congratularsi. «È stata una bella partita - ha scritto la leonessa della Lega -. Io ci ho creduto fino alla fine e non mi sono risparmiata un secondo. Ci ho messo anima e cuore, insieme a tutti quelli che mi hanno aiutata. Grazie in primis ad Andrea, il mio primo supporter, consulente, amico, il mio grande amore. Grazie ai ragazzi del mio staff: siete stati fantastici. Grazie a tutti voi amici, perché siete sognatori che amano la nostra Toscana come nessuno. Adesso buon lavoro a Eugenio Giani, con l'auspicio che lavori per il bene di tutti i toscani».
Quasi insignificanti le percentuali prese dai candidati delle altre coalizioni. A 1.801 seggi scrutinati Irene Galletti (M5s) si è attestata al 6,42 per cento; Tommaso Fattori (Toscana a sinistra) al 2,29 per cento; Salvatore Catello del Partito comunista al 1,05 per cento; Marco Barzanti del Partito comunista italiano allo 0,86 per cento e Tiziana Vigni del Movimento 3V libertà di scelta allo 0,44 per cento.
Grande festa, in serata, al comitato elettorale di Giani
a Firenze. Il nuovo presidente, in conferenza stampa in piazza Duomo, ha chiarito: «Sicuramente è uno dei giorni più belli della mia vita. Sono commosso ma felice, perché questo è un risultato in cui ha vinto la Toscana».
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