Il ceto medio non è più una priorità per il Movimento. É la ragione che ha portato Francesca Troiano a lasciare il gruppo dei pentastellati alla Camera dei Deputati.
A rivelarlo è la stessa parlamentare di San Giovanni Rotondo, eletta nella circoscrizione Puglia, che ha anticipato all’AdnKronos i contenuti della conferenza stampa, in cui spiegherà le cause del suo abbandono. La decisione di passare al gruppo misto per l’esponente dei gialli sarebbe legata principalmente a questioni non ritenute fondamentali dal suo partito, in particolare per quanto riguarda i liberi professionisti. La parlamentare, infatti, rivela come insieme a degli esperti si era attivata, senza avere riscontri da parte dei suoi, per ripristinare il tetto al contante a 3mila euro, favorire le piccole e medie imprese e aiutare i giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Istanze che non avrebbero trovato il placet del gotha a 5 Stelle.
Un cambio di casacca importante quello della Troiano. Stiamo parlando, infatti, della stessa persona che il 3 marzo salvò l’esecutivo Draghi in Commissione finanze sulla riforma del catasto. In quell’occasione, si ebbe la maggioranza solo grazie al suo voto. Si prospetta, quindi, un clima teso in commissione, alla luce del fatto che il presidente Luigi Marattin non può votare e che il partito di Salvini, dopo il ricalcolo dei componenti, ha un esponente in più.
Qualora Troiano dovesse passare nel centrodestra, i progressisti perderebbero nei fatti un organo strategico. La deputata, al momento, comunque, non scioglie alcuna riserva rispetto al futuro politico. L’unica certezza è che si siederà dai banchi del misto, dove valuterà singolarmente ogni provvedimento.
Arriva, intanto, l’ennesima batosta per il Movimento dopo il caso Petrocelli, espulso dai gialli. Non è si esclude, inoltre, che a causa del blocco del superamento della regola del doppio mandato, come vorrebbe chi è stato eletto prima del 2018, potrebbero esserci altri abbandoni sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.
Ecco perché non si preannuncia un periodo facile per Giuseppe Conte, che oltre a dover confrontarsi con dei sondaggi che vedono il partito in caduta libera, dovrà fare del suo meglio per tenere serrate le file dei suoi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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