Belgio, verdi esclusi dal governo. Altro flop dell'ideologia woke

Incarico a De Wever, leader dei conservatori (di Ecr) primi alle urne: "Basta green"

Belgio, verdi esclusi dal governo. Altro flop dell'ideologia woke
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Addio coalizione «Vivaldi», benvenuta «Arizona». È stato battezzato così l'accordo a cinque, raggiunto nella notte di venerdì in Belgio. Coalizione larga, come da tradizione. Ma senza i Verdi: bocciati alle urne la scorsa estate e ora fuori anche dal nascente esecutivo a trazione conservatrice. Per loro, un tracollo. La destra nazionalista si è infatti imposta come primo partito in Parlamento; oltre al record storico per l'estrema destra fiamminga di Vlaams Belang.

Nelle ultime ore, il puzzle politico si è composto attorno a Bart De Wever, 54 anni, che diventa così il terzo premier europeo affiliato ai Conservatori e Riformisti (Ecr) assieme a Giorgia Meloni e al ceco Petr Fiala. Con lui, cinque partiti formano la squadra «Arizona» (il suo N-VA, Cd&V, Vooruit, Mr e Les Engagés). Re Filippo gli aveva dato un ultimatum: governo entro gennaio o nuove elezioni; ha concesso una deroga lampo, visto l'accordo. Restano solo da limare i nomi dei ministri, ma dopo la scossa elettorale del 9 giugno, e la netta sconfitta del premier uscente, il liberale De Croo, la svolta politica è chiara: archiviazione di una stagione in cui gli ecologisti dettavano legge. E ricalibratura immediata dei temi in agenda.

Secco, lo stop alla criminalizzazione della società occidentale, e messa all'indice del cosiddetto «wokismo» che «glorifica tutto ciò che può danneggiarla». Lo scrive il neo premier nel suo libro uscito nel 2023, in cui rimprovera anche i media: «Non passa giorno senza che la stampa di qualità ci mostri lo specchio della nostra bruttezza». Argomenti che hanno caratterizzato la mutazione di un leader. Chi è, in effetti, De Wever? Già sindaco di Anversa, capo da vent'anni del partito N-Va che mai prima aveva espresso un primo ministro ed è stato al governo solo tra il 2014 e il 2018, è una sorta di tartaruga ninja mutante della politica. Sono lontani i tempi in cui al Figaro diceva: «Il mio obiettivo è che il Belgio scompaia senza che nessuno se ne accorga». Era il 2010. Da sostenitore dell'indipendenza fiamminga ha via via sposato un modello confederale e infine imbracciato la baionetta retorica contro il «wokismo». Gli sono serviti però otto mesi per mettere insieme un gruppo in grado di isolare i Verdi, tenendo dentro, in posizione minoritaria, i socialisti, con liberali e centristi.

Dopo 236 giorni, «il dado è tratto», ha detto De Wever, riferendosi anche ai nuovi assetti Ue che il suo incarico disegna: l'Ecr diventa con lui il secondo gruppo più rappresentato al Consiglio europeo, alla pari con i socialisti. Il suo governo è pronto a sconfessare l'ideologia green degli ultimi anni. Con pragmatismo. De Wever ha sempre ammesso che il riscaldamento globale è «reale», contestando però il modo in cui «la stampa occidentale e il mondo politico si sottomettono a una ragazzina (Greta Thunberg, ndr), senza considerare quanto irrealistici e controproducenti siano gli appelli dei gruppi che la sostengono». Lo stop al nucleare, formalmente entro il 2025, prevede in realtà il riavvio di due reattori l'anno successivo. Per studiare piccoli reattori modulari sono già stanziati 100 milioni. Resta da capire che sorte avrà il maxi-progetto di isola eolica al largo del Mare del Nord i cui costi di realizzazione sono già triplicati. E se De Wever riuscirà a «pacificare» il mosaico belga.

Un mese fa, un uomo armato di coltello è entrato negli uffici del dimissionario De Croo; pochi giorni dopo, ignoti hanno provato ad avvelenarlo, inviando una lettera con polvere bianca. Era stricnina. Ora tocca a lui. Previo giuramento, esordio europeo domani al summit sulla Difesa, primo vertice Ue dopo l'insediamento di Trump.

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Avatar di Toscana Toscana
2 Feb - 12:54
Meno male qualcuno comincia a rinsavire , dopo un' ubriacatura di scemenze......speriamo che sia un ulteriore tassello anche nell' UE per l'emarginazione dei pericolosissimi verdi . E che il verde ritorni ad essere quello che era sempre stato : il simbolo della miseria.....
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Avatar di Intruder Intruder
2 Feb - 10:32
L'onda di Trump e non solo, comincia a fare effetto.

Per fortuna, perché non se ne può più di questa follia da malati mentali.
Avatar di Toscana Toscana
2 Feb - 12:54
Meno male qualcuno comincia a rinsavire , dopo un' ubriacatura di scemenze......speriamo che sia un ulteriore tassello anche nell' UE per l'emarginazione dei pericolosissimi verdi . E che il verde ritorni ad essere quello che era sempre stato : il simbolo della miseria.....
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