Galantino torna alla carica: "Politici, non cercate voti sulla pelle dei migranti"

Poi cita Romano Prodi: "Il populismo è un crimine di pochi capi spregiudicati"

Galantino torna alla carica: "Politici, non cercate voti sulla pelle dei migranti"

"Nessun politico dovrebbe mai cercare voti sula pelle degli altri e nessun problema sociale di mancanza di lavoro e di paura per il futuro può far venire meno la pietà, la carità e la pazienza". Il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, torna alla carica. E spiega cosa lo "ha spinto a essere fin troppo chiaro (qualcuno ha scritto 'rude') negli interventi di questi ultimi giorni, almeno quelli non inventati, sui drammi dei profughi e dei rifugiati".

La nuova sparata di Galantino è contenuta nella lectio magistralis sull’eredità di Alcide De Gasperi, che pronuncerà domani a Pieve Tesino (Trento) e di cui il Corriere della Sera ha anticipato alcuni passi. "L'Europa che De Gasperi ha contribuito a fondare - sottolinea monsignor Galantino - era più generosa di quella di oggi e i suoi capi politici farebbero bene a ricordarsi da dove gli europei sono venuti e dopo quali terribili prove. L’Europa - rileva ancora il segretario dei vescovi italiani - non può diventare una maledizione: è un progetto politico indispensabile per il mondo". Il segretario generale della Cei sottolinea, quindi, l’importanza della politica: "Senza politica si muore. La politica come ordine supremo della carità: questa è la grande avventura per chi ne sente la missione".

Facendo poi proprie le parole di Romano Prodi, Galantino aggiunge: "I populismi sono un crimine di lesa maestà di pochi capi spregiudicati davanti a un popolo che chiede di capire i passaggi complessi

della storia". Infine, il segretario generale della Cei ricorda che le scelte fondamentali di De Gasperi "sono state elaborate dai partiti dentro le Camere, dove si riconosceva il ruolo delle opposizioni".

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