Per molti di loro il tablet è stato una sorta di babysitter hi-tech, il cellulare è fonte imprescindibile di contatti, Tik Tok il social preferito per esprimere la propria creatività. Eppure, complice il Covid, i giovanissimi della cosiddetta «generazione Alpha» - quelli compresi fra otto e 15 anni sarebbero stufi dell'isolamento e piano piano starebbero riscoprendo il valore dei rapporti in carne e ossa. A scoprirlo è stato il primo osservatorio sul fenomeno, attraverso uno studio condotto all'agenzia internazionale di ricerche sociali Gwi, secondo il quale nel medio periodo proprio da questa generazione potrebbe ripartire la «contro rivoluzione» tecnologica.
Due anni di pandemia, gli incontri solo virtuali con i propri amici e la Dad, stanno progressivamente spingendo i più giovani a staccarsi da smartphone, chat e social network per riscoprire le relazioni in carne e ossa. E per riappropriarsi di momenti di socialità reale fatta di palestra, passeggiate all'aria aperta, sport outdoor e intrattenimento in versione analogica. E così dallo studio emerge che i ragazzi nati dopo il 2005 adorano i maxi schermi del cinema (più trenta per cento di preferenze rispetto al 2019), i film in streaming e i racconti in versione podcast (più 12 per cento) anche di novelle classiche. Al contrario, il tempo passato online è calato del 14 per cento per i bambini dagli otto agli 11 anni e del sette per cento per i ragazzi dai 12 ai 15 anni. «Inaspettatamente per i ragazzi gli anni passati tra lockdown e scuola a distanza non sono stati solo duri, sono stati formativi - spiegano gli analisti di Gwi - Uno su tre si dichiara più coscienzioso rispetto alla propria salute e, nella maggioranza dei Paesi, è salita del 15 per cento la preoccupazione di ammalarsi, o che si ammali un familiare, mentre è calata la preoccupazione per il futuro. Allo stesso modo nel 2021 il desiderio di incontrare gli amici nel weekend è salito del 13 per cento, mentre quello di vederli in chat è sceso dell'otto per cento».
E così sta inesorabilmente calando l'entusiasmo per tutto ciò che si vede attraverso telefonini, computer e tablet mentre cresce l'attenzione per l'attività fisica, inclusa l'ora di ginnastica a scuola, fino ai momenti di socializzazione nel mondo reale. In questo quadro che si riferisce alla situazione internazionale, i ragazzi italiani non fanno eccezione: il 47% dei bambini dagli otto agli 11 anni preferisce vedere gli amici, a fronte di un 27 per cento che invece chiede di parlarci online. Per i ragazzi dai 12 ai 15 anni le percentuali sono, rispettivamente, del 61 e del 41 per cento. «Cresce la coscienza sociale» commentano ancora gli autori che segnalano come, tra le azioni reali, ci siano anche l'aumento dell'attenzione verso l'aiuto per il prossimo e della sensibilità nei confronti dell'emergenza climatica.
A sorpresa, inoltre, la generazione Alpha spegne i computer e i cellulari preferendo gli schermi più grandi: un quarto dei teenager dichiara infatti di preferire il cinema: un terzo dei bambini fra otto e 11 anni dice di andarci mediamente una volta al mese, mentre fra 12 e 15 anni gli adolescenti ritengono che proprio il cinema rappresenti il modo
migliore per godersi i film. Gli analisti spiegano che questo processo potrebbe essere inarrestabile e trasformare questa generazione nella prima in grado di prendere le distanze dal digitale, riappropriandosi della vita vera.
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