Gentiloni cerca il rilancio e promette: "Meno tasse"

Il premier va in tv per uscire dall'ombra di un "governo-fotocopia" e allontana le urne: "Scadenza a fine legislatura". E presenta la sua agenda

Gentiloni cerca il rilancio e promette: "Meno tasse"

Si vota nel 2018 e il governo abbasserà le tasse. Paolo Gentiloni cerca il rilancio, prova a uscire dall'ombra e scrollarsi di dosso l'etichetta del "governo-fotocopia" e torna ad allontanare le urne. E a far promesse.

"La scadenza è la fine della legislatura", ha detto senza giri di parole il presidente del Consiglio ospite di Pippo Baudo a Domenica In definendo il suo esecuntivo un "governo rassicurante". "I governi possono anche finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento", ha aggiunto, "Ma dobbiamo avere in mente le nostre responsabilità".

Poi le promesse. Le stesse a cui Renzi ci aveva abituato e dal salotto di una delle trasmissioni più nazionalpopolari d'Italia: meno tasse sul lavoro, soprattutto al Sud. "Il nostro obiettivo nel prossimo documento di programmazione economica sarà di avviare un percorso di ulteriore abbassamento sul lavoro, in modo da rendere l'investimento sul lavoro più vantaggioso", ha spiegato.

Dopo mesi in cui ha tenuto un basso profilo, ora si riparte. Finito il clamore sulla legge elettorale (su cui la palla è tornata al Parlamento) e con un Matteo Renzi indebolito dalle beghe interne al partito, sembra arrivata l'ora per Gentiloni dettare la sua agenda, "anche per togliere un'idea di provvisorietà", come spiega lui stesso a Baudo.

"Penso che abbiamo fatto delle cose molto importanti in questi anni sul piano delle regole del mercato del lavoro. Questo ci ha consentito di fare 600-700mila posti di lavoro in due o tre anni. Non sono pochi". Ma non basta: è arrivato il momento che anche il suo governo "rottami" il renzismo. Che smetta di essere considerato un governo-Caronte che traghetta il Paese verso la stagione politica che si aprirà solo quando Sergio Mattarella deciderà di sciogliere le Camere. Che lanci il suo programma.

"Noi siamo partiti col fiatone, abbiamo fatto un un governo in 48 ore, abbiamo affrontato diverse emergenze...", ha ricordato, "Ora il governo deve darsi un passo di riforme più strutturale.

Penso a lavoro, Mezzogiorno, riforme come quella del processo penale, la legge sulla concorrenza e poi la legge sulla povertà per la protezione delle famiglie in difficoltà a cui dobbiamo dare un ombrello di protezione sociale".

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