"Germania, via 10mila soldati Usa"

L'ex ambasciatore a Berlino: basta pagare la difesa degli altri Paesi

"Germania, via 10mila soldati Usa"

Berlino. Tedeschi, di cosa vi stupite? Lo ha chiesto alla Bild l'ormai ex ambasciatore degli Usa a Berlino, Richard Grenell. Trumpiano di ferro e, come the Donald, molto poco diplomatico, Grenell ha lasciato l'incarico a inizio giugno per sostenere la seconda corsa presidenziale di Trump. Quello che l'ex ambasciatore stenta a capire è la sorpresa della Germania davanti all'imminente ritiro di quasi 10 mila effettivi americani dal territorio tedesco. Deciso da Trump, l'annuncio ha lasciato di sasso il ministro degli Esteri, il socialdemocratico Heiko Maas mentre il coordinatore per le relazioni transatlantiche della Cdu Peter Bayer ha vaticinato sfaceli nelle relazioni bilaterali. Ma Grenell non ci sta: «Abbiamo aperto la discussione sul ritiro lo scorso agosto, ne abbiamo parlato ancora al vertice Nato a Londra a dicembre», ha osservato, spiegando ancora che «i contribuenti americani non hanno più voglia di pagare per la difesa degli altri», senza dimenticare che di militari Usa in Germania ne resteranno 25 mila, «e non sono mica pochi».

È d'altronde vero che l'annuncio ha una portata storica. Dal Dopoguerra a oggi, la Repubblica federale tedesca è tradizionalmente il paese europeo con il più alto numero di militari a stelle e strisce: si tratta di un retaggio del passato, quando la Germania ovest era il baluardo orientale della Nato, chiamata a fronteggiare il Patto di Varsavia dominato dall'Unione Sovietica. Con il crollo del Muro di Berlino la situazione è molto cambiata: la Nato si è allargata a Estonia, Lettonia, Lituania e alla Polonia. Al di là della dichiarata antipatia personale, l'opposta visione di Merkel e Trump su una serie di questioni multilaterali ha fatto il resto. Gli Usa vedono come il fumo negli occhi il progetto North Stream 2, un gasdotto pensato per pompare l'oro blu russo in Germania attraverso il Baltico, saltando così i nuovi alleati Nato e aumentando la dipendenza economica di Berlino da Mosca.

Tedeschi e americani sono poi divisi sulla questione del nucleare iraniano, sulla libertà dei commerci con la Cina, sull'enorme surplus commerciale della Germania, fino al recente il ritiro degli Usa dall'Organizzazione mondiale della Sanità in polemica con Pechino. Ma soprattutto Trump vuole che tutti gli alleati degli Usa, non solo i tedeschi, paghino di più per la difesa - e aumentino considerevolmente le proprie spese nel settore - anziché affidarsi all'ombrello americano. Ed è vero che la scelta di Trump non è un fulmine a ciel sereno: già George W. Bush nel 2006 e Barack Obama nel 2014 avevano chiesto agli alleati di mettersi una mano sulla coscienza e una sul portafogli in materia di difesa. Un recente sondaggio condotto dal Global Public Policy Institute di Berlino (GPPi) dà poi ragione al presidente degli Usa.

Quasi un tedesco su due pensa che la Germania dovrebbe assumersi maggiori responsabilità a livello internazionale. E Varsavia intanto gongola: il governo polacco ha fatto sapere che sarebbe ben lieto di ospitare i militari Usa qualora Trump decida di spostarli più a est.

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