Giorgetti apre a un governo elettorale: "Solo per congelare Iva"

Intervistato da Repubblica, il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti non ha dubbi: "Niente elezioni in autunno? A quel punto si insedi un governo elettorale per congelare l'aumento dell'Iva, purché si vada al voto a inizio 2020"

Giorgetti apre a un governo elettorale: "Solo per congelare Iva"

"Noi pensiamo ancora che possa prevalere il buon senso. Che ci siano le condizioni per andare al voto entro il 27 ottobre. Che un governo si insedi anche un mese dopo, a fine novembre, e appronti una manovra, intanto per congelare l'Iva. Lo ha già fatto Gentiloni nel 2017. Poi serviranno misure politiche, concrete. E su quelle abbiamo già le idee chiare".

Così il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti in un'intervista a Repubblica. "Sarebbe davvero singolare che si perda altro tempo. Non vogliono elezioni in autunno? A quel punto la cosa quasi inevitabile - rilette Giorgetti - è che si insedi un governo elettorale fino al voto e che presenti un bilancio a legislazione vigente, come si dice in gergo. E poi un decreto a fine anno con misure in vigore da gennaio: a cominciare dalla sterilizzazione dell'aumento dell'Iva, ovviamente. Purché a inizio anno si torni davanti agli elettori".

Giorgetti: "All'opposizione più ossigeno per la Lega"

Come per Renzi, insomma, anche per Giorgetti la priorità è il disinnesco delle clausole di salvaguardia dell'Iva. Obiettivo da centrare a ogni costo, anche stando all'opposizione. Prospettiva che non preoccupa il sottosegretario, anzi.

"Non è carino dirlo, forse. Ma per noi della Lega c'è più ossigeno all'opposizione che al governo. Il Pd, come dimostrano le ultime vicende, su quei banchi sta morendo asfissiato. Sono davvero curioso di vedere su cosa nasce quella strana cosa e che manovra è in grado di partorire. Può solo perpetuare la specie e le poltrone", l'attacco ai dem di Giorgetti. Che subito dopo torna sulle prossime mosse della Lega: "All'opposizione possiamo anche andarci e se succederà ci andiamo a testa alta. È una questione di dna. Potevamo mantenere le poltrone e adesso rischiamo di passare per fessi, ma abbiamo posto un tema politico".

"Salvini non ha dormito per tre giorni"

Come ha fatto Salvini quando ha deciso di staccare la spina al governo. Per Giorgetti "Matteo è un capo. Si è assunto le sue responsabilità. Ha sempre chiesto il parere a tutti. Anche a me. Ho detto come la pensavo anche subito dopo le Europee. Adesso lo accusano. Lui paradossalmente - continua l'esponente del Carroccio - è il leader che ha cercato in tutti i modi di difendere questa esperienza di governo, di portarla avanti". Fino a quando, però, "i ministri, i capigruppo, i dirigenti del partito gli hanno detto basta. Poi ha sentito una ventina di imprenditori e figure di spicco dell'economia e il responso è stato lo stesso: 'al voto'. Matteo non ha dormito per tre notti - rivela Giorgetti - e ha tratto le conclusioni. Gli altri hanno le direzioni o le piattaforme Rousseau".

Infine l'appello ad andare subito al voto.

"Premesso che spetta al capo dello Stato convocare le urne quando lo ritiene opportuno, gli altri devono spiegarci perché non ha senso andare al voto subito dopo la riforma e invece sarebbe coerente approvare il taglio dei parlamentari e poi perpetrare la legislatura per altri quattro anni. Qualcosa non torna", conclude il sottosegretario della Lega.

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