«Sapete quando uno chiede chi vince tra Inter e Frosinone? Senza offesa per nessuno, e parlando dell'Inter può darsi pure che perda in casa, ma la sensazione è che se non sbagliamo, vinciamo noi». Vigilia di pronostici e di sguardi ai siti dei bookmaker che possono dare indicazioni sul finale di partita tra Italia e Svezia che si gioca oggi a Losanna, in palio le Olimpiadi invernali del 2026, a Milano-Cortina o Stoccolma-Are. Oggi è il d-day e a 12 ore dal voto elettronico degli 82 membri Cio il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti si sbilancia. «La Svezia - fiuta gli ostacoli - punterà sulla legacy degli impianti degli ultimi Giochi a Torino 2006, che sono stati abbandonati. Per questo era importante che ci fosse qui anche Torino, avremmo potuto recuperarli» si riferisce alla candidatura a 3 teste con Milano e Cortina affondata dalla sindaca M5s Appendino. Lui, il sindaco di Milano Beppe Sala, ex campioni olimpici come Rossi e Bianchedi faranno questa mattina una presentazione tecnica di 30 minuti e risponderanno alle domande dei Paesi. Chi tifa Svezia calcherà anche sulll'instabilità del governo italiano «ma il nostro dossier è talmente migliore - insiste Giorgetti - che devono attaccare su punti che non c'entrano nulla».
Anche il vicepremier Matteo Salvini segue con attenzione la sfida che di Lombardia e Veneto, a trazione leghista. «Mi ha chiamato e gli ho detto di avere fiducia - riferisce il capo del Coni Giovanni Malagò -. Luigi Di Maio? No, ho parlato col sottosegretario M5s Valente». Ieri allo Swiiss Tech Convention Center tutta la delegazione si è riunita per le prove generali della presentazione tecnica e di quella «emozionale». che si terrà un'ora dal voto, con video diretto da Marco Balich che in pochi minuti mostrerà il meglio del made in Italy e dei territori in gara (flash sul Bosco Verticale o sulle Dolomiti riprese dall'alto con i droni), inno di Mogol-Morricone, lettera del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli appelli al voto in duetto di Malagô e il membro Cio Franco Carraro, di Sala e del presidente del Veneto Luca Zaia, il premier Giuseppe Conte, le Medaglie di Pyongyang Fontana e Moioli. Fino a ieri sera tre cene e cocktail a testa per i delegati, tallonati soprattutto i delegati asiatici e africani, la variabile impazzita. Cena di gala clou del Cio all'hotel Bel Air con tutti gli elettori. Ammessi 8 ospiti a testa per i Paesi in gara, oltre a Malagô (membro Cio) alla tavolata italiana c'erano Sala, Luca Cordero di Montezemolo, lady Torino 2006 Evelina Christillin, i membri Cio Giorgetti, Mornati, Aldo Montano, l'ex tennista Nicola Pietrangeli, Marcello Lippi (oggi ct della Nazionale cinese, che sarà presente allo Swiss Tech con i ai presidenti di Milan e Inter). Per Sala «gli indecisi non sono più tantissimi. Ci chiedono rassicurazioni sul governo, ma siamo un Paese in cui cambia velocemente, da qui al 2026 chi lo sa».
Gli svedesi potrebbero aver fatto autogol alla vigilia. La Commissione di esperti del Cio aveva sollevato obiezioni sulle garanzie economiche per il Villaggio olimpico. Il portavoce della candidatura Rikard Bjork ieri ha ribadito che «per il villaggio sono triple.
Stiamo inventando qualcosa di nuovo, la Svezia è il Paese più innovativo e questo è qualcosa che il Cio deve imparare: non hanno mai visto qualcosa del genere, piano piano capiranno». Carraro ironizza sullo sgarbo: «Il Cio non capisce? Spero continui a non capire». Dalle 16 alle 16.30 voto a porte chiuse, alle 18 il verdetto.
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