È il giorno della Truss: i tories incoronano la Thatcher di scorta

Oggi i risultati della sfida che vede favorita la ministra degli Esteri sullo sfidante Sunak

È il giorno della Truss: i tories incoronano la Thatcher di scorta

Oggi a mezzogiorno, dopo una rapida quanto estenuante campagna elettorale estiva, il Regno Unito avrà il suo nuovo Primo Ministro. Senza doversi sbilanciare sulle percentuali di consensi, la vittoria dovrebbe andare al ministro degli Esteri del governo uscente, Liz Truss, che da settimane ha scavalcato l'ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, portandosi saldamente in testa alla corsa per la leadership. Se tutto andrà come sembra sarà lei a volare in Scozia per l'investitura della regina, che è rimasta a Balmoral dietro consiglio dei medici.

Le votazioni interne ai Tories erano già chiuse ieri, quando entrambi i contendenti hanno fatto la loro ultima apparizione televisiva nel nuovo show politico della BBC condotto da Laura Kuenssberg, editorialista di punta dell'emittente che in passato ha seguito passo dopo passo le mosse del governo Johnson. Ed è proprio ieri che, per la prima volta Sunak ha implicitamente ammesso la sconfitta, dichiarando che «ora il mio compito è appoggiare il prossimo governo conservatore». Un governo che, ovviamente, non sarà guidato da lui. La sua visione economica più cauta e il suo rifiuto a intervenire sull'attuale tassazione in tempi brevi, hanno convinto molto di meno della posizione di Truss che promette di tagliare le tasse e di limitare al minimo l'ingerenza statale sul mercato per risollevare l'economia nonché di avviare immediate politiche di supporto per le famiglie alle prese con i costi dell'energia triplicati e bollette astronomiche.

Già ieri, Truss si è impegnata ad annunciare entro una settimana un piano di supporto concreto del quale non ha però voluto (o potuto?) illustrare i dettagli. «Mi rendo conto che la gente è in difficoltà e che anche le aziende sono preoccupate per i loro conti energetici - ha detto - e sull'impatto che questi conti possono avere sul loro futuro. Quindi voglio rassicurare le persone, farò qualcosa subito».

Sulle risorse energetiche, Truss ha rimarcato la volontà di andare avanti con le trivellazioni nel mare del Nord pur supportando l'importanza dell'energia rinnovabile. Pochi dettagli per ora, sono stati elargiti anche sul futuro delle relazioni post Brexit con Bruxelles, tuttora in fase di stallo e lo stesso dicasi per i possibili cambiamenti nei rapporti economici e di lavoro consentiti al governo proprio dall'uscita dell'Europa.

Sabato scorso, Truss aveva annunciato dalle colonne del Times l'intenzione di cancellare alcune norme europee a protezione dei lavoratori, senza però dilungarsi in dettagli. Il solo annuncio però era bastato a scatenare le ire dei sindacati, già in rotta di collisione con il governo. È comunque opinione comune di tutti gli analisti politici di casa che la missione più difficile per il nuovo Primo Ministro sarà soprattutto tenere insieme un partito fortemente in crisi, lacerato da profonde fratture valoriali che ha perso la fiducia di molti suoi elettori. Operazione affatto facile anche perché a molti componenti del partito Liz non è mai sembrata la persona giusta per guidare il Paese, tanto che ieri il Sunday Mirror rivelava che un gruppo di colleghi starebbe tramando alle sue spalle per chiedere una nuova corsa alla leadership e riportare al comando Johnson entro Natale.

Ed è proprio l'ex Premier, a cui è sempre stata leale, quello da cui Truss deve guardarsi di più. Come ha spiegato un ex ministro all'Observer, inserire nel prossimo gabinetto troppi fedelissimi di BoJo e tentare di influenzare i risultati dell'inchiesta sul partygate, potrebbe rivelarsi un errore fatale.

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