Il governo non molla ma tutta la maggioranza ora chiede l'extra-deficit

La risoluzione sul Def apre allo scostamento. Vertice Berlusconi-Salvini: "No a nuove tasse"

Il governo non molla ma tutta la maggioranza ora chiede l'extra-deficit

Il governo non cede alla pressione della maggioranza sullo scostamento di bilancio e impone che sia messo nero su bianco nella risoluzione sul Def. La possibilità di ricorrere a extradeficit sarà valutata solo «qualora si verificasse un peggioramento dello scenario economico e le risorse disponibili non fossero sufficienti a garantire misure per la promozione di una crescita economica più elevata e sostenibile, nonché sostegno di famiglie e imprese». È uno degli impegni contenuti nella bozza di risoluzione sul Def che la maggioranza ha messo a punto, dopo averla riscritta più volte, e che sarà votata oggi nei due rami del Parlamento.

Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha dato priorità all'obiettivo di portare il debito/Pil al 147% entro la fine dell'anno rispetto alle altre richieste della maggioranza. Istanze che, comunque, hanno trovato spazio nella bozza di risoluzione. Tra queste la riforma del fisco, un nuovo piano di rateizzazione delle cartelle, interventi contro il caro-energia con la richiesta dell'avvio di un «confronto costruttivo per l'istituzione di un fondo energetico europeo straordinario» e un nuovo taglio del cuneo fiscale (richiesta che ha elevata possibilità di essere soddisfatta).

Ciascuna forza politica ha cercato di inserire le sue priorità. Il Pd ha chiesto sgravi contributivi per sostenere i salari. I 5 Stelle il cashback e l'addio ai sussidi dannosi, la Lega pace fiscale e quota 100. In una delle bozze si chiede di «valutare l'opportunità di prevedere il superamento» della legge Fornero attraverso «strumenti per la flessibilità in uscita dal lavoro, come la totale gratuità del riscatto del periodo di laurea».

Una prima risposta potrebbe essere fornita dal decreto anti-rincari che il governo varerà in una riunione del Consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato oggi o, al più tardi, domani. Priorità sarà data alla realizzazione del Pnrr in quanto per l'aggiornamento dei bandi servirà circa un miliardo cui si aggiungeranno le nuove garanzie per la liquidità delle imprese e un probabile aumento del credito di imposta per le energivore. La dotazione di circa 6 miliardi di euro, tuttavia, ha un orizzonte limitato. Le risorse paiono sufficienti per frenare il caro-prezzi fino all'inizio dell'estate ed è su questo punto che la maggioranza si è più volte divisa recentemente.

Tra le faglie che spaccano il composito agglomerato che sostiene l'esecutivo anche le questioni relative alla riforma fiscale e alle liberalizzazioni previste dal ddl Concorrenza. Ed è per discutere su questi temi che il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha ricevuto ad Arcore il segretario della Lega, Matteo Salvini. Durante l'incontro, lungo e cordiale, i due leader hanno ribadito la volontà di «non mettere le mani nelle tasche degli italiani» aumentando le tasse a famiglie e imprese. I due punti dirimenti sui quali il centrodestra di governo non intende cedere sono la riforma del catasto, che deve perdere qualsiasi riferimento al patrimonio, e la questione balneari. Gli attuali concessionari dovranno essere tutelati perché si tratta di imprese a conduzione familiare per le quali queste attività rappresentano spesso l'unica fonte di entrata.

Non ha sortito esiti la riunione tra maggioranza e governo sul ddl cui hanno

partecipato anche il ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà e il viceministro dello Sviluppo Pichetto. Si è discusso di metodo e di tempistiche, oggi un nuovo round, segnale che il confronto è ancora in salita.

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