"Matteo Salvini dice che andrà in Europa a sbattere i pugni sul tavolo" sulla questione migranti e poi "scappa, perché gli fa comodo non risolvere davvero il problema. Quando vuole ci possiamo confrontare. Così, documenti alla mano, vediamo chi ha fatto di più gli interessi dell'Italia". In un'intervista a La Stampa, Sandro Gozi non ci sta a passare da traditore dell'Italia. L'ex deputato Pd, candidato alle ultime elezioni europee con la lista En Marche del presidente francese Emmanuel Macron, è appena stato nominato responsabile degli affari europei per conto del governo transalpino.
Nomina che ha scatenato una bufera in Italia, con gran parte del sistema politico che l'ha definita "inquietante" e "inopportuna". Mentre Giorgia Meloni (FdI) annuncia un'interrogazione parlamentare ("Vorrei sapere quali sono le cose per cui Macron deve ringraziare Gozi al punto da metterlo al suo governo"), Gozi risponde alle critiche del ministro dell'Interno. "Quando vuole ci possiamo confrontare. Così, documenti alla mano, vediamo chi ha fatto di più gli interessi dell'Italia. Partiamo dall'immigrazione magari, visto che non si è presentato all'incontro dei ministri dell'Interno europei".
Leggo che @matteosalvinimi si chiede come io abbia tutelato gli interessi nazionali quando ero al governo. Caro Salvini, quando vuoi ci confrontiamo, atti e documenti alla mano, per vedere chi tra me e te ha curato di più e meglio gli interessi del nostro Paese. Facciamo cosi?
— Sandro Gozi (@sandrogozi) July 29, 2019
Gozi, che dal 31 ottobre, una volta ufficializzata la Brexit, lascerà l'incarico all'Eliseo per volare a Strasburgo come eurodeputato, attacca Salvini sul fronte migranti. "Uno che dice che andrà in Europa a sbattere i pugni sul tavolo - sottolinea Gozi - almeno deve sedersi a quel tavolo. Invece lui scappa, perché gli fa comodo non risolvere davvero il problema".
"Sono io il vero sovranista"
L'ex sottosegretario agli affari europei del governo Renzi risponde anche a chi gli chiede se non sarebbe stato meglio combattere i populismi dall'Italia. Lo fa definendosi "un uomo di confine che lavora per abbattere i confini della politica nazionale. Questo non vuol dire addio agli Stati nazione, ma che l'unico progetto europeo valido è transnazionale, come è quello di Macron". Poi il doppio sfottò alle destre - "Siamo noi i veri sovranisti" - e al Movimento 5 Stelle che ha definito "vomitevole" il suo rapporto con il capo dell'Eliseo: "Spero che gli europarlamentari pentastellati non vogliano avere nulla a che fare con il nostro gruppo a Bruxelles, Renew Europe". Il riferimento di Gozi è alle trattative che il M5S sta portando avanti in Europa per trovare un gruppo che lo ospiti.
Giorgia Meloni: "Depositata un'interrogazione"
Intanto, continuano le polemiche. E se la maggior parte dei partiti anti-Pd si limitano a esprimere verbalmente i propri dubbi sulla nomina di Gozi nella squadra di governo del premier francese Édouard Philippe, Fratelli d'Italia va oltre e annuncia un'interrogazione parlamentare sulla vicenda.
"È normale che uno che ha fatto il sottosegretario di Stato per il governo italiano con delega agli Affari Europei, quindi colui che aveva in mano i dossier con cui in teoria doveva difendere gli interessi degli italiani, oggi venga messo nello stesso ruolo nel governo francese?", ha detto a Radio 24 la leader di FdI, Giorgia Meloni, prima di annunciare di avere depositato un'interrogazione per sapere tutti i dossier si cui si è occupato Gozi - nel suo mandato da sottosegretario agli affari europei dei governi Renzi e Gentiloni, ndr - e che coinvolgevano anche la Francia".Cosa deve Macron all'ex responsabile affari europei del Pd Sandro Gozi?
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 29, 2019
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