«Con profondo rammarico dichiaro la mia volontà irrevocabile di dimettermi dalla carica di sindaco con effetto immediato. Le dimissioni sono determinate dalle recenti vicende giudiziarie che mi hanno coinvolta e mi portano necessariamente ad un distacco dal mio ruolo al fine di fare chiarezza e garantire il corretto funzionamento dell'Ente. Ho sempre agito nell'interesse del Comune. Affronterò le accuse e mi difenderò, certa di chiarire la vicenda». Così in una nota il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, 47 anni, ha rassegnato le dimissioni dopo l'inchiesta che ieri l'ha portata agli arresti domiciliari. Gervasi è stata arrestata con altri 11 tra funzionari pubblici e imprenditori. Trenta indagati, 12 agli arresti domiciliari, due carabinieri forestali, un geologo e un impiegato pubblico interdetti. Corruzione, peculato, turbativa d'asta, falso i reati contestati dalla Procura di Latina dopo mesi di indagini del comando provinciale.
Sotto accusa favori a parenti e amici dei dipendenti comunali nel rinnovo delle concessioni demaniali ai 45 stabilimenti balneari, alcuni assegnati agli stessi dipendenti, nonostante le revoche già emanate, «stracciate» dalla sindaca. Non solo. In ballo oltre un milione di euro stanziato per i mondiali di canottaggio che si sarebbero dovuti svolgere proprio sul lago di Paola nel 2020. Se non ci fosse stata la pandemia.
«Gli indagati - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - arrivarono persino a sperare in una diffusione del coronavirus («Grazie al Covid ci salviamo la pelle», una delle frasi intercettate) che avrebbe costretto le autorità sportive all'annullamento delle manifestazioni sportive, compresa la Coppa del Mondo di canottaggio, per poter coprire un clamoroso fallimento organizzativo. L'incapacità gestionale degli indagati () e il piano criminoso teso a favorire gli imprenditori piuttosto che l'interesse della collettività, sono stati determinanti a far si che il campo di gara non venisse ultimato nel termine stabilito per il collaudo».
Undici gli episodi di turbativa d'asta in favore di imprese amiche. Comincia tutto con un incendio doloso nel giugno del 2019 davanti la sede del Parco Nazionale del Circeo. Le indagini portano al padre di un concessionario balneare. Sul posto viene trovata una busta indirizzata al comandante della stazione dei forestali Alessandro Rossi, indagato assieme ad altri forestali, contenente 4 cartucce calibro 12.
Fra le richieste assurde una maglia autografata del calciatore della Juventus Paulo Dybala: «Mia figlia il 28 ottobre fa 18 anni - chiede Angelo Mazzeo a Riccardo Guglielmi, entrambi arrestati - è possibile rimediare la maglia?».
Un sistema di corruzione fra funzionari e imprese locali con al vertice Giada Gervasi, primo sindaco donna di Sabaudia eletta nel 2017 con una coalizione di liste civiche contrapposte al centro destra.
All'apice di un «sistema criminoso - si legge ancora nell'ordinanza emessa dal gip Giorgia Castriota - la sindaca Giada
Gervasi, attorniata da soggetti che ricoprono posizioni apicali nella giunta, assessori, dirigenti e consiglieri».Ultimo paradosso: «La sindaca, per depistare le indagini, si spaccia persino come confidente dei carabinieri».
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