Dopo le ultime restrizioni approvate dal governo, la politica si divide ancora sul super green-pass e sull'obbligo vaccinale per i lavoratori. Per la rubrica Il bianco e il nero ne abbiamo parlato con i deputati Michele Anzaldi di Italia Viva e Andrea Delmastro Delle Vedove di Fratelli d'Italia.
L'Italia ha quasi sfondato la soglia dei 100mila contagi al giorno. Quanto le fa paura Omicron?
Delmastro: “Non bisogna avere paura, ma non bisogna abbassare la guardia. La paura è un sentimento da evitare perché è un sentimento sul quale si instaura lo stato d'emergenza che clamorosamente non ha funzionato, se dopo due anni siamo in queste condizioni. Il governo ha impostato tutto sul green-pass e, così facendo, ha scaricato tutto sui cittadini, senza fare nulla sul trasporto pubblico, sull'areazione ventilata meccanica delle scuole e dei locali pubblici. No alla paura, sì alla prudenza".
Anzaldi: "Mi fa molta paura dal punto di vista economico, ma dal punto di vista sanitario no. Personalmente io e la mia famiglia abbiamo tutti la terza dose mi sento più tranquillo. Rischio di ammalarmi, ma non di morire com'era fino a un anno e mezzo fa. Ciò non toglie che mi fa molta paura l'aspetto economico".
È stato giusto ridurre i tempi delle quarantene oppure può essere un rischio?
Delmastro: "È giusto perché non possiamo inginocchiare l'Italia. Non si capisce come sia possibile fare una discriminazione tra vaccinato e non vaccinato, alla luce del fatto che sappiamo che il vaccinato può contagiarsi e contagiare gli altri a sua volta. Il green-pass, quindi, non è una misura di tipo sanitario, ma di natura economica e, perciò, non capiamo i motivi di questa evidente e patente discriminazione".
Anzaldi: "Sì, perché da profano mi pare la cosa più sensata. Ma se anche gli scienziati internazionali, dopo aver fatto le loro valutazioni, dicono che si può fare, non ho alcun dubbio".
Cosa pensa del lockdown per non vaccinati varato dal governo?
Delmastro: "Il lockdown per non vaccinati è il segno di un governo che anziché ammettere le proprie responsabilità insiste ancora una volta con una strategia che alimenta la paura da una parte e lo scontro dall'altra parte, impone anziché convincere ed emette provvedimenti che pongono seri dubbi di costituzionalità".
Anzaldi: "Penso che sia giusto perché capisco la libertà di tutti, ma se poi viene danneggiata la mia libertà o la mia impresa è un problema. Non stiamo parlando di non pagare le spese degli ospedale ai novax, ma di far vivere il prossimo".
Sarebbe favorevole all'estensione del supergreen-pass anche per i lavoratori?
Delmastro: "No, il green-pass non può diventare uno strumento discriminatorio. Ricordo che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e dovrebbe rimuovere gli ostacoli per la occupazione. Quella italiana non è una Repubblica fondata sul green-pass in virtù del quale si può anche asfaltare il diritto al lavoro del popolo italiano".
Anzaldi: "Senza dubbio. Lo dicono i dati. Forse abbiamo dimenticato cos'è stato il lockdown e che, quando ci è stato detto che potevamo rientrare alle 22 ci sembrava la cosa più bella del mondo".
Tra meno di un mese si voterà per il Colle. Teme che ci potrà essere un focolaio anche dentro il 'Palazzo'?
Delmastro: "La grande perforazione dei vaccini da parte di Omicron e la sua rapida diffusione fanno comprendere che nessun luogo è immune e salubre. Noi di FdI lo temiamo, crediamo non lo tema il governo dato che sosteneva che entrare in un ristorante tra vaccinati è certezza di non prendeee il virus. Quella fu una strategia sbagliata, noi non l'abbiamo mai condivisa.
Spero che qualcuno abbia compreso i clamorosi errori comunicativi che hanno conferito un senso di immunità ai vaccinati e che sono concausa dell'avanzamento della pandemia".Anzaldi: "Spero di no perché dentro il 'Palazzo' siamo quasi tutti vaccinati e i controlli sono capillari. Penso che non ci sarà questo rischio. Ci sono più rischi fuori".
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