Grillo contro i Radicali: "Dove ci sono disgrazie li trovi"

In un lungo post sul blog riguardo il biotestamento, Beppe Grillo attacca i Radicali sottolineando come il M5S non possa permettersi di fare la loro "fine"

Grillo contro i Radicali: "Dove ci sono disgrazie li trovi"

Grillo, dopo l'intervista ad Avvenire per parlare direttamente ai cattolici, si scaglia contro i radicali dal blog: "Molti hanno ceduto alla tentazione della mossa politica di demagogizzare l'altro affibbiandogli l'appellativo di pro-morte. Io credo che queste posizioni simil radicali oppure pienamente oscurantiste rappresentino il fumo dietro il quale ci si vuol nascondere e confondere avversari". E ancora, non "possiamo fare la fine dei radicali... dove ci sono disgrazie ci sono loro, referendum per morire, per divorziare (che è comunque una fine), per uccidere o aiutare ad uccidersi ci sono loro, i radicali... ma perché? Non li ho mai capiti, la loro ideologia è la fine".

Una strategia precisa, quella del leader del M5S, evidentemente tesa ad allargare i propri confini eletttorali. Una marcia d'avvicinamento verso certe posizioni che avrebbe in Luigi Di Maio il maratoneta in prima linea, basti pensare alla sua recente posizione contro l'apertura domenicale dei negozi, una tematica da sempre molto centrale per la conferenza episcopale italiana.

E così, adesso, anche le battaglie cavalcate tradizionalmente dai radicali finiscono sotto le accuse dei pentastellati, riferendosi a questi, Grillo prosegue: "Tirano un po' su con le coppie di fatto e i matrimoni gay ma... con gli uteri in affitto si finisce di nuovo nel truculento, nella morale elitaria di chi ad una sorta di élite è convinto di appartenere. Perché vi parlo dei radicali? Loro nascono da una posizione morale e basta, lì finiscono. Noi non siamo qui a dire alla gente che cosa è buono e cosa è cattivo: c'è una libertà di pensiero assoluta nel movimento. Quello che ci unisce è il desiderio di restituire ai cittadini la determinazione del loro essere sociale e il rispetto del loro essere in privato".

Non si è fatta attendere la risposta del partito fondato da Marco Pannella, in una nota diramata dal segretario Riccardo Magi, si legge: "Neppure quando il Parlamento muove un passo di civiltà, Beppe Grillo riesce a uscire dalla logica di parte a beneficio dell'interesse comune. Eppure è questo che dovrebbe fare una forza che si candida a governare". E ancora: " "E la libertà non rappresenta mai una 'fine': il diritto al divorzio ha creato migliaia di nuove famiglie fondate sull'amore, la legalizzazione dell'aborto, maternità consapevoli a fronte di migliaia di aborti clandestini", sottolinea. Secondo Magi "il problema per Grillo è che noi lottiamo perché le istituzioni funzionino senza il bisogno di capipopolo e quando, molto di rado, questo accade, come nel caso della parziale approvazione del biotestamento, sembra dare molto fastidio al leader del M5S".

Quella del M5S, in fin dei conti, sembra una vera e propria operazione politica. Raramente, infatti, il movimento grillino si è apertamente schierato in modo nitido rispetto alle questioni di carattere bioetico. Ora, però, un cambio di passo abbastanza spedito. Da segnalare, sempre su questa scia, la presa di posizione di Beppe Grillo a favore di papa Francesco e la successiva presenza in piazza San Pietro nel giorno di Pasqua di Di Maio, sempre più lanciato verso la candidatura alla presidenza del consiglio. Anche Marco Tarquinio, del resto, il direttore di Avvenire, ha detto la sua al Corriere della Sera parlando a titolo personale, sottolineando come "sui grandi temi ci sia una grande sintonia tra i cattolici e i 5 Stelle".

In realtà, sui cosiddetti valori non negoziabili, i grillini non si sono praticamente mai espressi in modo compatto.

Le elezioni, però, sono alle porte e sulla scrivania della Casaleggio Associati, scrive l'Huffington Post, sarebbe arrivato un sondaggio nel quale verrebbe detto che il 21% dei votanti del movimento è composto da cattolici praticanti. Tanti tasselli, dunque, facilmente collegabili.

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