Credete al taglio delle tasse? Siete Jobs Act dipedenti? Avete bevuto troppi annunci? È ora di disintossicarvi. Se non ce la fate da soli, provate a leggere gli ultimi dati Istat sull'occupazione. A giugno cresce la disoccupazione che tocca quota 12,7%, mentre per i giovani schizza al 44,2%, il livello più alto dal 1977, anno in cui l'Istat ha cominciato a elaborare i suoi dati. Ogni mese un nuovo record negativo. Un fallimento firmato Matteo Renzi.
Siete ancora aggrappati alle slides di Matteo Renzi e non capite come sia possibile? Allora leggete la storia che raccontiamo a pagina 3. Un giovane artigiano del lodigiano apre nel 2013 un'attività nel settore elettromeccanico (ascensori). Sogna, fatica, guadagna, poi arriva il fisco e lo fa precipitare. Grazie alle sue capacità nel secondo anno di attività dichiara 74.964 euro di reddito lordo. Con gli oneri deducibili si scende a 73.600. Su quanto dichiarato, deve pagare ad agosto 24.639 euro di Irpef a saldo, a cui va aggiunta l'addizionale regionale per 1.179 euro, l'addizionale comunale per 589 euro, l'Irap per 2.591 euro e i contributi (Inps) per 13.487 euro. Ma non è finita. Ci sono da saldare, sempre ad agosto, 9.855 euro di acconto Irpef, più il primo acconto per l'addizionale comunale di 177 euro, il primo acconto Irap di 1.036 euro e il primo acconto di contributi (Inps) di 6.873 euro. Totale da versare ad agosto: 60.427 euro.
Nemmeno il tempo di pagare ed ecco che incombe novembre con le sue scadenze. Parliamo degli anticipi che deve pagare sulla base di quanto ha dichiarato l'anno precedente. Tra secondo acconto Irpef di 14.783 euro, secondo acconto Irap di 1.554 euro e secondo acconto contributi (Inps) di 6.873 a novembre si raggiunge un totale di 23.211. Morale: il giovane artigiano che credeva di aver finalmente trovato un lavoro, dopo il suo primo anno di attività, a fronte di 74.964 di reddito lordo dichiarato paga 83.700 di tasse. Lo Stato si è preso tutto il suo reddito e non contento si è rubato altri 8.736 euro.
Peggio di una banda di predoni.Altro che dissidenti del Pd, Italicum, riforma del Senato e della Rai. Se continua così Renzi non lo salva nemmeno Verdini. E allora invece del piano B, sarà costretto a elaborare un piano di fuga.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.