New York. «Siamo di fronte ad un attacco alla città di New York». Sono queste le dure parole del sindaco Eric Adams dopo l'ennesimo episodio di una recrudescenza criminale che sta caratterizzando la Grande Mela da anni e in particolare dopo la pandemia di Covid, riportando alla memoria la metropoli violenta degli anni Ottanta. Un agente è stato ucciso e un altro gravemente ferito in quello che è stato il terzo episodio di sangue contro dei poliziotti newyorchesi in una settimana.
L'episodio è avvenuto ad Harlem, dove gli agenti hanno risposto ad una richiesta di soccorso di una donna che denunciava un litigio con il figlio in un appartamento. I poliziotti sono entrati in casa accolti dalla donna e da un secondo figlio, quindi sono stati indirizzati verso la camera da letto dell'uomo con cui aveva litigato. Non appena si sono avvicinati, in quella che gli investigatori hanno definito una vera imboscata, quest'ultimo ha aperto la porta e ha iniziato a fare fuoco, uccidendo il 22enne Jason Rivera, poliziotto dal novembre 2020 - e ferendo gravemente il collega Wilbert Mora, di 27 anni.
Il soggetto armato, Lashawn McNeil, 47enne afroamericano, pregiudicato, è stato colpito al braccio e alla testa da un terzo agente che si trovava sulla scena dello scontro sulla West 135th Street, vicino a Lenox Avenue, e ora è in condizioni critiche. McNeil si trovava in libertà vigilata dopo essere stato arrestato per traffico di stupefacenti nel 2003. Alle sue spalle ci sono anche altri quattro reati compiuti oltre un decennio fa in diversi stati Usa, tra cui l'aggressione di un poliziotto in Pennsylvania e la detenzione illegale di armi. La pistola utilizzata per l'omicidio della scorsa notte, una Glock 45 dotata di un caricatore ad alta capacità che aveva ancora una quarantina di colpi, è stata rubata dall'uomo a Baltimora nel 2017. «Faccio fatica a trovare le parole per esprimere la tragedia che stiamo vivendo. Siamo in lutto e siamo arrabbiati», ha detto la commissaria della polizia di New York, Keechant Sewell. Mentre il primo cittadino, nel corso di una commovente conferenza stampa dall'Harlem Hospital, dove è ricoverato il poliziotto sopravvissuto, ha sottolineato che «questo non è stato un attacco a tre coraggiosi agenti, ma è stato un attacco a New York, ai bambini e alle famiglie di questa città».
Circondato da centinaia di membri della polizia, Adams ha chiesto unità tra il più grande dipartimento della nazione e la città che protegge: «Non vinceremo questa battaglia dividendoci, dobbiamo salvare questa città insieme». «Non ci sono produttori di armi a New York City. Non produciamo armi qui», ha spiegato ancora il sindaco lanciando un appello: «Come facciamo a togliere migliaia di pistole dalla strada e poi trovano ancora un modo per farle entrare, e arrivare nelle mani di assassini, persone che distruggono le nostre comunità. Abbiamo bisogno che Washington si unisca a noi e agisca ora per fermare il flusso di armi nella città».
L'escalation di violenza nella Grande Mela è una delle maggiori sfide che il neo sindaco, ex poliziotto, deve fronteggiare, dopo otto anni di amministrazione de Blasio con le sue scellerate politiche del
defund the police (tagliare i fondi della polizia). Nel 2021 nella Grande Mela ci sono stati 485 omicidi, il 3% in più rispetto al 2020 e un balzo del 52% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, quando erano stati 318.
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