Avrebbe dovuto presentarsi in tribunale oggi, ma ha preferito non mancare al compleanno della figlia Lilibeth. Il Principe Harry non ritiene di dover seguire gli obblighi imposti agli altri comuni mortali, così quella che doveva essere una delle rare apparizioni di un membro della famiglia reale in un tribunale civile è stata rimandata di un giorno, tra l'indignazione dei legali dell'altra parte in causa e l'incredula e adirata reazione del giudice. Ieri avrebbe dovuto essere il primo giorno della seconda sessione di udienze nella disputa legale intentata da Harry contro il gruppo editoriale di Mirror e The People che il secondogenito del re ha accusato di intercettazioni illegali e violazione della privacy. Un caso che ha suscitato enorme interesse, basti pensare che ieri la calca fuori e dentro dall'aula di giustizia era impressionante. Il protagonista principale però non si è fatto vedere e ha preferito mandare il proprio avvocato a dare la notizia della sua assenza.
Verso le 11.30, il legale David Sherborne, che rappresenta anche altri due clienti, ha fatto il suo ingresso in tribunale avvertendo che il suo cliente principale non sarebbe stato presente in aula. Il giudice ha mascherato la propria irritazione dicendosi «sorpreso» da un simile comportamento e non ha mancato di sottolineare che il Duca di Sussex avrebbe dovuto rendersi disponibile dal pomeriggio, momento della giornata nel quale era pianificato l'inizio della sua deposizione. Il legale ha tentato di giustificare l'assenza affermando che Harry «si trova in una categoria diversa dagli altri due rappresentati, a causa del viaggio che deve sostenere e per motivi di sicurezza». «Non ci è mai stato anticipato che il resto delle udienze non si sarebbero prolungate per tutta la giornata» ha detto Sherborne lasciando intendere che non era sicuro che il duca dovesse iniziare la propria deposizione. «Vi è stato anticipato che avrebbe potuto essere così ed è per questo che il primo testimone avrebbe dovuto essere presente» ha tagliato corto il giudice visibilmente infastidito dall'inconveniente.
Decisamente fuori dai gangheri il legale del Mirror Group, Andrew Green, che ha protestato indignato, accusando Harry di sprecare il tempo della corte e della difesa della controparte. «È assolutamente fuori dall'ordinario venir avvertiti all'ultimo momento che il duca non sarà disponibile nel primo giorno della sessione di udienze. Io devo contro interrogarlo su 33 articoli e questo non può certo essere fatto soltanto in un giorno, ho bisogno almeno di un giorno e mezzo - ha dichiarato Green - tutto questo comportamento è irragionevole». «Non ho alcuna intenzione di toglierle il tempo che le serve» ha replicato il giudice, facendo intendere che non riserverà al Principe nessun trattamento di favore, obbligandolo a una testimonianza più lunga delle tre ore previste.
Così oggi si replica e di nuovo l'attenzione del pubblico e della stampa sarà tutta per la pecora nera della famiglia reale che ha fatto della battaglia contro i tabloid una delle sue ragioni di vita.
All'attenzione della corte verranno sottoposti 33 articoli che hanno portato la sua vita privata sulle prime pagine dei giornali, riguardanti una febbre ghiandolare che l'aveva colpito a 17 anni, dei litigi con il fratello, la tormentata relazione con l'ex fidanzata. Trattandosi di un processo civile senza prove, dove il giudice è chiamato a decidere quale delle due parti abbia ragione, si tratta di un caso estremamente complicato e la vittoria per Harry non è affatto scontata.
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