"Ora o mai più. Vota sì". Lo slogan si riferisce al prossimo referendum, quello del 20 e 21 settembre, quando i cittadini verranno chiamati alle urne per decidere se tagliare il numero di parlamentari, per ridurlo di 345 persone. Ma questa volta, invece di comparire su cartelloni pubblicitari o bacheche di Facebook, l'invito a votare per il Sì arriva dalle fiancate di un bus che, per l'occasione, è diventato giallo, il colore del Movimento 5 Stelle, il cui simbolo affianca le parole.
Succede a Roma dove, secondo quanto riportato dal Tempo, da qualche giorno circolano bus Atac "anomali", che da rossi sono stati dipinti di giallo e a cui è stato aggiunto il simbolo elettorale dei grillini e lo slogan per il voto al referendum. Si tratta di una pubblicità elettorale, che dovrebbe essere stata commissionata dal Movimento alla concessionaria pubblicitaria che serve Atac. Ma questo punto sembra fumoso. I giornalisti del Tempo, infatti, non sono riusciti a sapere né il costo, né la durata della campagna, che dovrebbe comunque finire nella notte tra venerdì e sabato, per rispettare il silenzio elettorale.
Ma, a prescindere dal costo e dalla durata, viene da chiedersi: "Chi paga?". La risposta è scritto sui bus gialli che diffondono lo slogan: "Committente responsabile: Gruppo Movimento 5 stelle Camera". Si tratta dello stesso gruppo che ha finanziato un'altra impresa simile. Qualche giorno fa, l'ex grillino, Marco Rizzone, aveva condiviso lo screenshot di un post apparso sulla pagina Facebook "Iovotosi". In questo caso, l'immagine ritraeva Matteo Salvini, che incitava, riprendendo una dichiarazione del 2019: "Tagliamo per la prima volta nella storia, insieme, 345 parlamentari". Nella sezione Trasparenza della pagina, inoltre, compariva un altro commento del leader della Lega, che ribadiva la necessità di votare per il taglio dei parlamentari. E, anche in questo caso, viene indicata la sponsorizzazione: "Finanziato da Movimento 5 Stelle Camera", si legge.
I soldi usati per pagare entrambe le pubblicità deriverebbero dai fondi pubblici: come ricorda il Tempo, lo scorso anno, al Movimento 5 Stelle della Camera sono stati dati 9,1 milioni di euro, necessari per far funzionare il gruppo e pagare consulenze per presentare emendamenti, non
per pagare pubblicità elettorali. Molto duro era stato il commento di Rizzone, dopo aver scoperto la pubblicità finanziata da 5 Stelle: "Ecco come il gruppo parlamentare M5S Camera sperpera i soldi pubblici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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