I dubbi di Meloni sui "volenterosi". E chiede unità all'opposizione

La premier lavora al discorso prima del Consiglio europeo del 20 marzo

I dubbi di Meloni sui "volenterosi". E chiede unità all'opposizione
00:00 00:00

Esercitare l'arte della diplomazia ed evitare di dividere l'Occidente. La linea di Giorgia Meloni alla viglia del vertice di oggi a Londra non cambia: il governo in questa fase così delicata non vuole appoggiare fughe in avanti e chiede agli alleati europei di dare tempo agli Stati Uniti di provare a mettere in campo la loro mediazione. Una convinzione che per il momento non l'ha portata a sciogliere le riserve in merito alla partecipazione al vertice virtuale dei leader organizzato nella giornata di oggi dal primo ministro britannico Keir Starmer, allo scopo di costruire una «coalizione di volenterosi» disposti a sostenere l'Ucraina.

La riunione coinvolgerà circa 37 Paesi per discutere le possibili strategie per un cessate il fuoco duraturo, ma anche il modo in cui sostenere l'Ucraina nella sua posizione, qualora dovesse essere raggiunto un accordo negoziato con la Russia. Francia e Gran Bretagna stanno lavorando su un piano per schierare una forza di pace europea in Ucraina. Il piano dei volenterosi - secondo il Kyiv Independent - prevederebbe di fornire assistenza finanziaria, truppe, aerei o navi per aiutare a difendere l'Ucraina da una nuova aggressione russa. La proposta verrà poi presentata a Trump, con la speranza che possa garantire il sostegno statunitense sotto forma di copertura aerea e intelligence, senza il coinvolgimento delle truppe statunitensi nella forza di pace.

Regno Unito e Francia non vogliono che Washington ceda alle richieste di Putin di smilitarizzare l'Ucraina e costringere Volodymyr Zelensky a indire elezioni prima di un accordo di pace permanente. Palazzo Chigi, invece, ritiene che paventare l'ipotesi un invio di truppe possa risultare controproducente e diventare un boomerang, irrigidendo le posizioni russe e statunitensi. Qualora invece si arrivasse a una soluzione diversa, con un maggiore coinvolgimento europeo, Giorgia Meloni potrebbe tentare la via diplomatica per avvicinare le posizioni comunitarie a quelle di Washington. L'idea resta quella di una forza di keeping che possa agire sotto l'ombrello dell'Onu.

La premier italiana deve naturalmente fare i conti con le diverse sfumature interne alla sua maggioranza sulla questione ucraina e sul riarmo. In vista del Consiglio europeo della prossima settimana Giorgia Meloni sta già lavorando al discorso che terrà martedì pomeriggio al Senato e mercoledì mattina alla Camera. Una comunicazione in cui lancerà un appello alla nazione affinché tutte le forze politiche possano, in un momento così delicato, esercitare l'unità e comportarsi responsabilmente, perseguendo l'obiettivo di una pace giusta che preservi l'integrità territoriale dell'Ucraina. Sulla questione del riarmo la presidente del Consiglio dirà che l'Italia è pronta ad adempiere ai propri doveri, ma l'aumento delle spese non dovrà essere contabilizzato nel debito.

Una posizione su cui dovrà fare i conti con le perplessità della Lega contraria al rafforzamento della difesa europea. Dal Carroccio, comunque, si nega che ci sia la volontà di mettersi di traverso rispetto alle posizioni governative e che le singole mosse da compiere verranno valutate senza pregiudizi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica