I due ex campioni russi e la squadra di pattinaggio. Jon vivo grazie al suo cane

Maravilla non si era potuto imbarcare perché l'animale era troppo grosso

I due ex campioni russi e la squadra di pattinaggio. Jon vivo grazie al suo cane
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C'erano ex campioni russi e tanti pattinatori americani tra i passeggeri morti nell'aereo precipitato nelle gelide acque del fiume Potomac a Washington dopo la collisione con un elicottero militare. Gli sportivi e gli allenatori, assieme ad alcuni familiari, erano di ritorno dai recenti campionati nazionali disputati a Wichita, in Kansas: in una nota la Us Figure Skating si dice «devastata da questa tragedia indicibile», mentre i funzionari riferiscono che sono almeno 14 i pattinatori deceduti.

Tra le prime vittime confermate ci sono proprio due atleti adolescenti, Jinna Han e Spencer Lane, le rispettive mamme, Jin Han e Molly Lane, e due dei loro allenatori, Evgenia Shishkova e Vadim Naumov, come conferma lo Skating Club di Boston. Questi ultimi, coach di pattinaggio sul ghiaccio di origine russa ed ex campioni del mondo nel 1994 nel pattinaggio di figura a coppie, erano sposati e sembra che vivessero negli Usa almeno dal 1998. «Sono venuti a lavorare da noi nel 2017», afferma Doug Zeghibe, Ceo e direttore del Club, precisando che il figlio della coppia, Maksim, anche lui un pattinatore, non era a bordo dell'aereo. «Siamo devastati e senza parole. Il nostro sport e questo club hanno subito una perdita orribile - prosegue Zeghibe -. Il pattinaggio è una comunità unita, in cui genitori e bambini si riuniscono sei o sette giorni alla settimana per allenarsi e lavorare insieme. Tutti sono come una famiglia».

Sembra che a bordo del velivolo ci fosse anche Inna Volyanskaya, ex pattinatrice che ha gareggiato per l'Unione Sovietica ed è stata allenatrice presso il club di pattinaggio di figura di Washington. Il Cremlino ha confermato che Shishkova e Naumov erano sull'aereo, e «c'erano altri nostri concittadini», come precisa il portavoce Dmitry Peskov.

Natalya Gudin, moglie di Alexandr Kirsanov, allenatore di due giovani atleti che si trovavano a bordo, dice di aver «perso tutto»: anche lei allenatrice, ha deciso di restare a casa nel Delaware mentre Kirsanov (ex ballerino sul ghiaccio che ha gareggiato per le nazionali di Azerbaigian, Russia e Usa) volava in Kansas. «Ho perso mio marito, ho perso i miei studenti, ho perso i miei amici», spiega ad Abc News. Ma c'è anche chi si è salvato grazie a una straordinaria casualità. Jon Maravilla, pattinatore artistico americano, è stato respinto all'imbarco perché il suo cane era troppo grande per stare accanto a lui in cabina e avrebbe perciò dovuto viaggiare nella stiva, cosa per lui inaccettabile. L'atleta - medaglia di bronzo ai campionati juniores degli Stati Uniti nella categoria coppie - ha spiegato che ha quindi deciso di partire in auto. «Non so perché il destino ha voluto che non prendessi quell'aereo - ha detto - ma so che non darò mai più nulla per scontato. E che terrò il mio cane accanto a me, sempre».

Jon aveva persino documentato il suo mancato imbarco su Instagram, pubblicando una foto dall'aeroporto di Wichita con la didascalia: «Non mi

permettono di passare il gate per salire sul volo. Fatemi uscire dal Kansas, per favore», e più tardi ha condiviso un'altra immagine annunciando che il suo viaggio in auto verso il distretto di Columbia sarebbe durato 14 ore.

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