I medici su Vallanzasca: "Il carcere lo peggiora. Deve essere curato fuori"

Il "Bel René" chiede i permessi

I medici su Vallanzasca: "Il carcere lo peggiora. Deve essere curato fuori"
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È arrivato in udienza di buon mattino, scortato dalla polizia penitenziaria, polo color salmone e berretto. Renato Vallanzasca, il «Bel René», ex boss della Comasina, oggi gravemente malato anche sul piano mentale per via dell'età, che ha passato già quasi mezzo secolo in carcere, ha chiesto di potere accedere nuovamente ai suoi permessi premio, revocati a marzo di quest'anno, per frequentare la comunità Il Gabbiano onlus. Il 74enne ieri mattina è rimasto in attesa quasi tre ore, nelle celle destinate ai detenuti, in attesa dell'udienza davanti ai giudici della Sorveglianza. Per i medici dell'équipe del carcere di Bollate il carcere non è un posto adatto a una persona nelle sue condizioni: rischia di peggiorare e compromettere gravemente la sua situazione, visto che è già affetto da decadimento cognitivo e neurologico. Avrebbe piuttosto grande necessità di «stimoli cognitivi» per il «mantenimento della memoria» e delle «capacità verbali». L'istanza, presentata ieri dai suoi legali, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, è anche «propedeutica» alla presentazione di una seconda istanza ai giudici della Sorveglianza, stavolta per consentirgli di finire di scontare il resto della pena ai domiciliari affidato a una struttura adatta alla sua situazione.

La procura generale di Milano, con la sostituta pg Rossana Penna, ha dato parere negativo all'istanza. Vallanzasca ha indicato come suo amministratore di sostegno un imprenditore e volontario, che lo accompagna «da sempre in comunità» e secondo cui «non ha mai commesso alcuna violazione, non ha mai dato alcun problema».

I giudici si sono riservati sulla decisione (potrebbe arrivare nei prossimi giorni) e potrebbero anche chiedere un'integrazione di documenti. Vallanzasca, nel corso della sua lunga carriera criminale, ha accumulato condanne a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione, per rapine a mano armata, omicidio e sequestro di persona.

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