RomaSi corre, alla Camera, sull'autoriciclaggio. Ieri è arrivato in Commissione Finanze l'emendamento del governo che (ri)scrive il nuovo reato, entro le 11 di oggi saranno presentati i subemendamenti e si prevede il via libera in giornata, per arrivare in aula venerdì con l'intero pacchetto della proposta di legge sul rientro dei capitali, che il governo spinge molto.
Tutto avviene «speditamente», come ripetono a Montecitorio. E si capisce il perché. È un'occasione per far cassa in breve tempo. Oggi, infatti, il relatore Pd Giovanni Sanga presenterà un subemendamento per prevedere la non punibilità per autoriciclaggio per tutti quelli che aderiranno alle procedure di «voluntary disclosure». Si parla di una finestra di un anno, in cui molti potrebbero decidere di autodenunciarsi, spaventati dalle pesanti pene e sanzioni previste dal reato.
Per l'esattezza: carcere da 2 a 8 anni e multa da 5mila a 25mila euro o reclusione da 1 a 4 anni se il denaro o i beni riciclati provengono da un «delitto non colposo» con pena sotto i 5 anni.
L'autoriciclaggio non viene punito se il denaro i beni vengono destinati «alla utilizzazione o al godimento personale», mentre la pena è aumentata se i fatti sono commessi nell'esercizio di un'attività bancaria, finanziaria o professionale. Il governo prevede già uno sconto, fino alla metà, per chi collabora all'individuazione «dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto».
Sanga ha depositato ieri una proposta di modifica per far slittare al 30 settembre 2014, dal 31 dicembre scorso, il termine delle violazioni commesse che possono essere autodenunciate.
Ma in commissione le contestazioni più forti vengono da Forza Italia, che vede nell'autoriciclaggio una minaccia soprattutto per le imprese in crisi, oltre a un'arma nuova in mano alle procure, che avrebbero larga discrezionalità e un ampio spettro interpretativo delle norme.
«È assurdo - spiega l'azzurro Francesco Saverio Romano, della commissione Finanze - che un imprenditore che si trova in difficoltà e decide di non pagare delle tasse per dare ai dipendenti i loro stipendi o acquistare macchinari necessari al lavoro dell'azienda, non venga più punito semplicemente per evasione fiscale ma ben più pesantemente per autoriciclaggio. Questo può essere un cappio al collo di molte imprese e ci sembra uno scivolone del governo. Non è così che si fa una buona legislazione».
Il democratico Sanga contesta questa lettura, sostenendo che l'obiettivo è colpire «situazioni di gravità e non bloccare le imprese, fissando una serie di situazioni concrete in cui intervenire». Per il Pd, l'emendamento del governo è «equilibrato» e si basa sul testo approvato a luglio in commissione Giustizia.
Ma le obiezioni di Fi restano e oggi saranno presentati subemendamenti proprio per correggere questi aspetti della norma sull'autoriciclaggio.
Sul fronte opposto degli azzurri si colloca il M5S.
I grillini sembrano volere, infatti, regole ancor più dure, considerando debole l'emendamento del governo, che corregge in parte il testo originario del ministro della Giustizia Andrea Orlando. «Se potessero- scherza un deputato di Fi - chiederebbero anche la pena di morte».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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