
L'offensiva di terra israeliana si amplia nel Sud della Striscia di Gaza, fino al quartiere al-Jneina, a Rafah. Obiettivo: non solo eliminare i terroristi, ma anche espandere la zona cuscinetto lungo i confini della Striscia. L'Idf continua intanto con i raid, da Nord (Beit Lahia) a Sud (Khan Younis, facendo oltre 900 vittime dalla fine della tregua, e ammette di aver colpito per errore nella zona di Rafah ambulanze e vigili del fuoco la scorsa domenica. L'annuncio dimostra come l'Idf riconosca i propri sbagli, pur in una situazione complessa come il conflitto a Gaza, ma per i detrattori di Israele è anche la prova delle violazioni delle sue Forze Armate. L'esercito chiarisce di aver aperto il fuoco contro veicoli di Hamas e di aver eliminato diversi terroristi e che, pochi minuti dopo, altri mezzi sospetti sono avanzati, costringendo i soldati a rispondere sparando. Solamente in seguito a un'indagine si è scoperto che alcuni dei veicoli sospetti erano mezzi di soccorso, pur se l'Idf ricorda e condanna «l'uso ripetuto di ambulanze per scopi terroristici» a Gaza. Intanto la Mezzaluna palestinese si è detta «scioccata» per il ritrovamento del corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, capo squadra di un'equipe di 9 paramedici dispersi da una settimana nella zona di Tal as-Sultan, sempre a sud di Rafah. Testimoni citati da Al Jazeera sostengono che l'intera squadra sia stata giustiziata e sepolta dall'esercito israeliano e l'organizzazione umanitaria denuncia che l'Idf ha impedito al team di soccorso di entrare nella zona. Sul luogo - sempre secondo Al Jazeera - sarebbero state scoperte anche ambulanze e autopompe distrutte, sepolte sotto le macerie e devastate al punto di non essere identificabili.
Nonostante le notizie, i mediatori egiziani si dicono ottimisti su una possibile tregua la prossima settimana a Gaza, dopo l'Eid al-Fitr, la fine del Ramadan che scatta oggi. In Israele, invece, migliaia di cittadini scendono nuovamente in piazza per chiedere il rilascio dei rapiti (uno dei quali, Elkana Bohbot, è stato mostrato in video da Hamas per la seconda volta in una settimana) e per contestare il governo Netanyahu, accusato di «bombardare i rapiti» e del licenziamento (sospeso dall'Alta Corte) del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, oltre che della sfiducia alla procuratrice generale Gali Baharav-Miara.
La tensione è alta anche in Cisgiordania, dove una dozzina di coloni ha attaccato con bastoni e pietre i residenti di un villaggio palestinese nella zona di Masafer Yatta, la stessa dove è ambientato il documentario «No other land», il cui co-regista Hamdan Ballal è stato ferito quattro giorni fa, in identiche circostanze, e poi arrestato e rilasciato dall'Idf. Eppure, anche in questo caso, a finire in arresto sono stati 20 palestinesi.
Dal Libano, intanto, diversi media riferiscono del fuoco aperto dai soldati israeliani contro un'unità di fanteria francese di Unifil, la forza di pace Onu. Secondo l'agenzia di stampa libanese, le truppe francesi stavano ispezionando un cumulo di terra eretto da quelle israeliane nei pressi del villaggio di confine di Rmaish.
Proseguono anche gli attacchi in Yemen degli Stati Uniti contro gli Houthi dell'«asse del male».
Le forze Usa hanno spostato 4 bombardieri stealth - invisibili ai radar - a Diego Garcia, Oceano Indiano, una base fuori del raggio d'azione del gruppo filo-Iran, evitando di utilizzare le basi mediorientali degli alleati.
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