L'imbarazzo dei 5s per Grillo: "Conte acceleri o salta tutto"

Le parole del fondatore del M5S hanno provocato imbarazzo. E si prevede un'accelerazione sulla leadership di Conte

L'imbarazzo dei 5s per Grillo: "Conte acceleri o salta tutto"

Imbarazzo e necessità di voltare pagina. Nel Movimento 5 Stelle il video di Beppe Grillo, in cui difende il figlio Ciro, è piombato come un macigno. E non c'è stato verso di ridimensionare il caso. Perché il problema è diventato politico, eccome. Per questo, tra i parlamentari del M5S non c’è tanta voglia di commentare il caso, anche a microfoni spenti. È molto forte la volontà di abbassare i toni, andare avanti e accelerare sul processo di rinnovamento interno. “Il video è stato comunque un errore, al di là del coinvolgimento emotivo di un padre. Perché lui è personaggio pubblico, già di per sé sotto i riflettori”, riferisce una fonte interna, che sottolinea comunque “l’umana comprensione” per il dolore personale.

Grillo fuori scena

Il punto non è soltanto personale, perché i risvolti politici si sono fatti sentire fin da subito. “Ora sicuramente Conte diventa indispensabile”, ammette un parlamentare. “Non che non lo fosse prima”, precisa. Ma “in questa fase lo è ancora di più. Sarebbe il caso di accelerare e farsi sentire”. Altrimenti? “Senza una ripartenza con l’ex presidente del Consiglio rischia di scoppiare tutto”. Anche perché non mancano frizioni e spaccature interne.

Un ragionamento, che circola negli ambienti pentastellati, è stato raccolto da IlGiornale.it: “Dopo quel video Beppe potrebbe uscire un po’ di scena. Ma, a essere sinceri, la cosa non è nemmeno una novità”. Il motivo? “Fino alla nascita del governo Draghi, si faceva sentire poco, si stava dedicando ad altro, nonostante nel Movimento ci fossero tanti problemi”. Un ritorno all’era pre-Draghi, quindi. Magari favorito dall’impegno di Conte alla guida dei 5 Stelle.

Problemi con il Pd

Il distanziamento del garante quindi non nascerebbe per una richiesta ufficiale, ma per un’evoluzione forzata della vicenda. Non ci sarà quindi alcun passaggio ufficiale, a meno che non lo decida Grillo in prima persona. Peraltro, l’impatto del video si fa sentire anche sul rapporto con gli alleati. Nel Partito democratico aumenta il malumore nei confronti dei grillini. “Il frasario tipico di chi colpevolizza la vittima non può trovare alcuna forma di spazio pubblico nell'Italia del 2021”, lo ha etichettato la capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi. Mentre la numero due di Enrico Letta, Irene Tinagli, ha definito “inaccettabili e vergognose” le parole di Grillo.

Il messaggio è stato recapitato: nessuno, dalle parti di Largo del Nazareno, si azzarda a prendere le difese dell’ex comico. Nessuna indulgenza. Addirittura l’ex presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, ha lasciato intendere possibili strascichi sull’alleanza. Nello stesso Movimento l’imbarazzo è malcelato.

La linea ufficiale resta quella di catalogare il caso alla voce “vicenda personale” e voltare pagina prima possibile. Magari sperando che Conte sciolga la riserva, quantomeno per distogliere l’attenzione dal video di Grillo.

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