Quando Manuela Sangiorgi fu eletta sindaco di Imola, fu un successo assoluto per il Movimento 5 Stelle. Era giugno 2018 e la candidata grillina riuscì a strappare la città alla sinistra, che la governava dalla bellezza di 73 anni.
Oggi, però, la Sangiorgi è una grana per il partito di Grillo e Di Maio, oltre che per l'intera maggioranza giallorossa. Il motivo? Da tempo, infatti, la prima cittadina avrebbe simpatie leghiste. Ma quello che non piace al M5s è anche la sua relazione con il capogruppo del Carrocio in consiglio comunale Simone Carapia.
Questioni, insomma, di sfera personale. Che la diretta interessata non accetta e rispedisce seccamente al mittente: "La mia vita privata non influisce sulle scelte politiche: chi lo insinua ha scarsa considerazione delle donne oppure è geloso".
In città è però il caos, perché nelle scorse ore sei consiglieri pentastellati "dissidenti" hanno presentato un emendamento contro la sindaca: insomma, una "sfiducia", peraltro votato anche dalla Lega e dal Partito Democratico (!), alleato di governo.
Imola,
capitale delle coop, (ex) roccaforte rossa e cassaforte dell’'Emilia Romagna, dove si voterà nel 2020 per eleggere il nuovo governatore: il caso è aperto e rischia di scuotere pesantemente il MoVimento. E l'alleanza coi dem.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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