Impugnate le primarie grilline che hanno candidato Di Maio

L'iscritto Di Martiis ritiene che le primarie abbiano violato il non-statuto grillino

Impugnate le primarie grilline che hanno candidato Di Maio

Le regole dello statuto del Movimento 5 Stelle non sono state rispettate. Ne è sicuro Riccardo Di Martiis, iscritto che ora ha presentato ricorso contro le primarie che hanno incoronato Luigi Di Maio come candidato premier dei grillini.

A ritenere che la scelta di Di Maio come premier non sia stata condivisa e giusta sono circa venti iscritti al Movimento, che non è escluso possano a loro volta fare ricorso come De Martiis, che in M5S è dal 2002.

Le accuse per cui i grillini sono accusati sono la violazione dell'articolo 7 del non statuto (che prevede l'incandidabilità di iscritti con procedimenti penali, ce ne sarebbero due a carico di Di Maio); la violazione del principio di parità (potevano partecipare alle primarie solo i portavoce); e l'esclusione dei riammessi nel M5S dopo le espulsioni.

L'avvocato Lorenzo Borrè ha depositato le carte al Tribunale di Roma. E a pendere sui grillini è anche la questione degli espulsi alle primarie reintegrati, che avrebbero ricevuto trattamenti diversificati. Alcuni non avrebbero neppure ricevuto l'avviso di indizione della consultazione, mentre ad altri non sarebbe stato concesso di votare.

Mentre alcuni tra gli iscritti sfidano Di Maio in tribunale, la sfida avanzata

dal candidato è all'indirizzo di Matteo Renzi. "Non è una fake news: @matteorenzi ha un accordo per spartirsi la Sicilia e l'Italia con Berlusconi. Voglio un confronto tv dopo il 5. Ci stai?", scrive il candidato del Movimento su twitter.

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