Mattinata da dimenticare, ieri, per un gruppo di viaggiatori diretti da Roma a Milano su un volo Ita, la nuova compagnia di bandiera. Un viaggio che ha già fatto rimpiangere Alitalia a chi era a bordo e aveva fretta di raggiungere Milano per lavoro.
Se al debutto della compagnia, lo scorso 15 ottobre, non c'erano stati intoppi, questa volta qualche problema c'è stato. Un'odissea per una quindicina di persone - tante ce n'erano sull'aereo con la nuova livrea azzurra e il Tricolore sulla coda - che invece di atterrare a Linate come previsto si sono ritrovati a Genova senza alcun tipo di assistenza. Costretti a cavarsela da soli per arrivare a destinazione.
A raccontarci la sua disavventura è un imprenditore del settore informatico, che preferisce non essere citato. Comunque un viaggiatore «seriale» su quella tratta, che fa la spola di continuo tra la capitale e il capoluogo lombardo per la sua attività. Tanto che Ita l'aveva già sperimentata nei giorni scorsi, in più di un'occasione. Aerei mezzi vuoti, nulla a che vedere con le capienze dei vecchi voli Alitalia, ma tutto regolare. Ieri invece è rimasto sorpreso da quanto accaduto. E come lui naturalmente tutti gli altri passeggeri. Il volo è partito dallo scalo di Fiumicino alle 7 del mattino, in perfetto orario. La prima sorpresa è arrivata mentre l'aereo era in avvicinamento a Linate. «Il comandante ci ha avvertito che c'era nebbia e che non potevano scendere. Mi sono molto stupito - racconta il passeggero - perché una cosa del genere poteva succedere 20 anni fa, quando gli aerei non erano attrezzati per il volo strumentale, non oggi». A quel punto l'aereo ha cominciato a girare sopra a Linate, per un'oretta, fino a quando il comandante ha riattivato il microfono per comunicare che erano costretti a dirigersi su Malpensa. Il problema sembrava risolto con un minimo disagio, ma non lo era. Una decina di minuti più tardi, infatti, ecco un altro annuncio. «Ci hanno detto che a Malpensa non si poteva atterrare perché non c'erano servizi per noi», continua l'imprenditore. A bordo cresce il malumore, soprattutto quando parlando con gli assistenti di volo viene fuori il vero motivo del mancato atterraggio a Linate: «Gli aerei Ita non hanno la licenza per atterrare con la nebbia», dicono.
Nel frattempo il comandante comunica la meta finale: Genova. L'aereo finalmente atterra. «Ma non era stato predisposto alcun trasferimento per Linate.
Siamo stati abbandonati al nostro destino ed era anche sciopero dei taxi. Io sono riuscito a trovarne uno che mi ha portato in ufficio a Milano a mie spese: un viaggetto che mi è costato 300 euro. Dalle 7 del mattino sono arrivato in sede alle 12,30».
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