Inferno a Los Angeles: gli incendi si estendono. E ora cresce la rabbia per l'aiuto ai ricchi

Nuove evacuazioni, i morti salgono a undici. Emergenza sanitaria per fumo e polveri. L'accusa: soccorsi in ritardo per salvare le proprietà dei vip

Inferno a Los Angeles: gli incendi si estendono. E ora cresce la rabbia per l'aiuto ai ricchi
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È una corsa contro il tempo quella dei vigili del fuoco che cercano di contenere le fiamme a Los Angeles sfruttando la tregua dei venti, e prima che tornino a soffiare più forte nei prossimi giorni. E invece l'incendio di Palisades continua a espandersi. Almeno sei grandi roghi stanno devastando la contea, con il bilancio delle vittime salito a 11 morti. Ma come ha spiegato il presidente Joe Biden «ci sono ancora molte persone disperse e non sappiamo dove si trovino». Sino ad ora i roghi hanno distrutto oltre 14mila ettari, ma nuovi focolai sembrano scoppiare ogni giorno, spingendo a ulteriori ordini di evacuazione (ad ora circa 100mila) e mettendo a rischio altre strutture, oltre le 10mila già in cenere. Ieri l'incendio di Pacific Palisades era contenuto solo all'11%, mentre venerdì sera si stava spostando verso nord, spingendo a un nuovo ordine obbligatorio di abbandonare le abitazioni sulle colline intorno a Encino, e ad est, al confine con la Interstate 405, in un'area che include il Getty Museum.

Messico e Canada hanno deciso di mandare squadre di vigili del fuoco a Los Angeles in segno di solidarietà con i circa diecimila colleghi impegnati nella battaglia. Oltre agli sforzi per tentare di domare le fiamme, le autorità hanno lanciato preoccupanti avvertimenti sulla qualità dell'aria, unendosi agli scienziati che hanno messo in guardia sulle conseguenze pericolose, persino fatali, del fumo, della fuliggine e della cenere. Gli incendi boschivi, infatti, non bruciano solo piante, cespugli e alberi, ma anche edifici, case e automobili che contengono plastica, carburanti, metalli e una serie di sostanze chimiche. Mentre aumentano la rabbia e il risentimento tra parte degli abitanti per la risposta al disastro: in particolare ad Altadena, sobborgo devastato dalle fiamme, sostengono che i soccorsi sono arrivati troppo tardi perché erano impegnati a salvare le proprietà dei ricchi e famosi. Ma anche nel lussuoso quartiere di Palisades alcuni residenti condividono lo stesso risentimento verso le autorità, citando il fatto che parte degli idranti utilizzati dai pompieri nell'area si siano prosciugati o abbiano perso pressione. Il governatore della California Gavin Newsom, diventato bersaglio dei repubblicani e del presidente eletto Donald Trump, ha ordinato «una indagine indipendente e approfondita» sulla scarsità d'acqua che ha messo fuori uso molti idranti soprattutto nelle prime, decisive fasi degli incendi. Un problema «profondamente allarmante», ha scritto in una lettera aperta: «Abbiamo bisogno di risposte sul perché questo sia accaduto».

Il capo dei vigili del fuoco Kristin Crowley ha denunciato che «mancano sempre personale, risorse e fondi». «Negli ultimi tre anni sono stata chiara sul fatto che il dipartimento ha bisogno di aiuto. Non possiamo più sostenere la situazione in cui ci troviamo», ha detto alla Cnn, precisando che sono necessarie 62 nuove stazioni dei pompieri per sostenere un aumento del 55% del volume delle chiamate dal 2010.

E monta l'ira contro la sindaca di Los Angeles Karen Bass: una petizione per le dimissioni, lanciata da un «californiano frustrato» su Change.org, che chiede un'inchiesta trasparente sulla distribuzione delle risorse, ha raggiunto decine di migliaia in firme.

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