Insulti sessisti alla consigliera La perizia incastra il grillino

Insulti sessisti alla consigliera La perizia incastra il  grillino

Bari Un raro esemplare di leone da urna. Francesco Colella, consigliere pentastellato al Comune di Bari, giura di non aver nulla a che vedere con il sin qui ignoto consigliere che durante l'elezione dei giudici popolari, il 14 novembre scorso, nel segreto dell'urna affidò ad una scheda malandrina i propri cattivi pensieri sulla collega di centrodestra Irma Melini, definendola «Irma la tro». «Confermo la mia totale estraneità ai fatti, comportamenti indegni che non appartengono né a me né alla mia storia personale», si difende Colella dalla sua pagina fb. Intanto, però, dovrà fare una capatina in Procura: il pm Roberto Rossi gli ha fatto notificare un invito a comparire sulla base dei risultati della perizia grafologica disposta dagli inquirenti sui 23 consiglieri presenti in aula quel giorno di Novembre. Inizialmente i sospetti erano caduti su due donne. Per i periti, invece, la grafia tacciata di diffamazione aggravata sarebbe quella dell'esponente grillino.

Che, fossero dimostrate le accuse, rischierebbe l'espulsione dal M5s. A meno di non voler escludere dalle candidature i campioni della violenza verbale e lasciarli poi a sedere tranquilli tra i banchi delle istituzioni, se eletti.

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