Il decreto omnibus sulla giustizia passa alla Camera (201 voti a favore, 125 contrari e cinque astenuti), la maggioranza promette una svolta garantista sui tempi dei processi e sulle intercettazioni dopo una faticosa mediazione tra le diverse sensibilità del centrodestra e la sinistra - seguendo il solito canovaccio quando si parla di questi temi - va in tilt, nel giorno in cui l'europarlamentare Pd Antonio Cozzolino (invischiato nel Qatargate) rimprovera ai dem di essere troppo forcaioli.
Il provvedimento, che contiene anche una stretta per chi provoca incendi boschivi e reati contro l'ambiente, l'abolizione dell'isolamento per il Covid e più soldi per combattere la tossicodipendenza, riforma pesantemente l'istituto delle intercettazioni. «Abbiamo intensificato le cautele nella tutela dei diritti dei cittadini indagati e intercettati», sottolinea Ciro Maschio, presidente Fdi della commissione Giustizia alla Camera. È arrivato infatti lo stop alla trascrizione di conversazioni irrilevanti e lo stop a quelle a strascico (tranne che per mafia e terrorismo) mentre si estende l'ambito di applicazione a reati gravi connessi alla criminalità organizzata, come il traffico illecito di rifiuti o il sequestro a scopo di estorsione, come chiedeva l'Antimafia. Presto toccherà a pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico (su pressing M5s), mentre dovrebbe essere previsto l'obbligo di perizia in caso di sospetta alterazione di file audio o video tramite intelligenza artificiale, come chiede Enrico Costa di Azione, che ha appoggiato l'intesa della maggioranza sulla prescrizione (il testo base adottato porta la firma dell'azzurro Pietro Pittalis) che supera la riforma Bonafede e quella Cartabia con «una formula che difenda la giusta durata dei processi come prevede la Costituzione», dicono fonti della maggioranza
«Continuare a ritoccare il regime della prescrizione provoca caos e il caos è l'antitesi del garantismo sventolato dal ministro Carlo Nordio», blatera Devis Dori (Alleanza Verdi-Sinistra), mentre il Pd parla di «ritorno al passato».
«Ho proposto il ritorno alla disciplina sostanziale, abrogando altresì l'improcedibilità in appello e Cassazione, il nostro gruppo ha avuto un ruolo fondamentale di stimolo e sintesi», è la rivendicazione del deputato di Azione. Favorevoli al testo base maggioranza e Azione-Iv, contrari Pd-M5s-Avs, che debutterà in aula il 27 ottobre.
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