Intesa Parigi-Londra per blindare la Manica. Droni e più gendarmi sulle spiagge di Calais

La stretta voluta dalla Gran Bretagna: "Troppi 40.000 arrivi in un anno"

Intesa Parigi-Londra per blindare la Manica. Droni e più gendarmi sulle spiagge di Calais

Tensioni con l'Italia, da una parte. Soluzioni con la Gran Bretagna - a suon di sterline - dall'altra. Mentre in Europa è in corso lo scontro tra Parigi e Roma sui migranti, il governo del presidente Emmanuel Macron firma un'intesa a tutto tondo con i dirimpettai inglesi, intascando da Londra 70 milioni di euro, per frenare gli arrivi di clandestini attraverso il canale della Manica, impedendone di fatto l'attraversamento. L'obiettivo finale, per il ministro degli Esteri James Cleverly, è lo «stop completo» degli sbarchi.

L'accordo è stato siglato ieri mattina a Parigi tra la ministra degli Interni Suella Braverman e il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin e segue quello da 54 milioni di sterline (60 milioni di euro) chiuso un anno fa tra Francia e Regno Unito ma che evidentemente non è bastato, visto che sono stati già 40mila gli sbarchi sulle coste inglesi da inizio anno. L'intesa include ogni aspetto della sorveglianza delle frontiere. Ci sono i mezzi: droni, cani-poliziotto, telecamere ed elicotteri che saranno utilizzati sulle spiagge e nei porti francesi sulla Manica. I soldi: 63 milioni di sterline - pari a circa 70 milioni di euro - sborsate da Londra a Parigi per pagare un incremento del 40% degli agenti impiegati nei pattugliamenti delle coste, in modo da portarli dai 200 attuali a oltre 300 e fino a 350 entro la metà del prossimo anno. Infine gli uomini: per la prima volta, personale britannico lavorerà fianco a fianco nelle sale di controllo francesi, condividendo informazioni di intelligence, anche per fermare la rete dei trafficanti di uomini.

Il premier inglese Rishi Sunak sostiene di aver trascorso su questo dossier più tempo che su qualsiasi altra questione (esclusa la mini-finanziaria in arrivo giovedì) e che l'intesa getta le fondamenta di un lavoro di collaborazione che andrà avanti in futuro con la Francia. «In tema di migranti, penso che la priorità assoluta che il popolo britannico abbia in questo momento, come me, sia quella di contrastare l'immigrazione illegale - spiega Sunak - So che non possiamo risolvere il problema dall'oggi al domani, ma sono fiducioso che possiamo abbassare i numeri nel tempo ed è quello che ho intenzione di fare», ha aggiunto il primo ministro. Bagno di realtà anche da parte della ministra Suella Braverman, che in passato aveva parlato di «invasione», riferendosi agli sbarchi: «Non ci sono soluzioni rapide, ma dobbiamo fare il possibile per impedire alle persone di compiere questi viaggi pericolosi e reprimere le bande criminali».

L'intesa è già stata criticata dalle organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International, che parla di dispendio di risorse «senza che si faccia nulla per soddisfare il bisogno dei

migranti di un accesso sicuro a un sistema di asilo». Ma l'accordo finisce anche nel mirino dei conservatori più duri: «Non prevede pattugliamenti congiunti di agenti francesi e inglesi ma soprattutto non fissa un target».

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