Iran, oltre 300 arresti e 4 condanne a morte per le proteste

La repressione del regime procede a passo spedito. Sono 315 le persone che si trovano già in carcere e sono state iscritte nel registro degli indagati per le proteste in corso da oltre un mese in Iran

Iran, oltre 300 arresti e 4 condanne a morte per le proteste

La repressione del regime procede a passo spedito. Sono 315 le persone che si trovano già in carcere e sono state iscritte nel registro degli indagati per le proteste in corso da oltre un mese in Iran, dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, arrestata perché non portava il velo in modo corretto. Lo ha fatto sapere il procuratore del tribunale rivoluzionario di Teheran Ali Salehi, aggiungendo che quattro dei «rivoltosi» sono stati condannati per Muharebeh, ovvero «creare insicurezza attraverso l'uso delle armi», reato punito in Iran con la pena di morte.

Non è tutto. Le autorità iraniane hanno arrestato anche dieci presunti agenti al soldo del Mossad, i servizi segreti israeliani, per aver presumibilmente dato alle fiamme veicoli e residenze di funzionari delle forze di sicurezza in cambio di denaro. Secondo l'agenzia di stampa semiufficiale iraniana Fars, i dieci sospetti, arrestati nella provincia dell'Azerbaigian occidentale, «hanno dato fuoco alle auto e alle case del personale di sicurezza e hanno ricevuto denaro per scattare fotografie che hanno trasmesso agli agenti del Mossad». La procura sostiene che gli arrestati pianificavano di "minare la sicurezza" nella città di Kerman.

Le autorità iraniane attribuiscono all'influenza e alla

propaganda di potenze straniere come Stati Uniti e Israele le recenti proteste seguite alla morte della curdo-iraniana Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale il mese scorso con l'accusa di non indossare correttamente il velo.

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