Israele sfonda in Cisgiordania. Rabbia Onu, Hamas minaccia

Operazione anti-terrorismo in varie città: 11 morti. Le Nazioni Unite: "Diritto violato". Fatah: "Combattiamo"

Israele sfonda in Cisgiordania. Rabbia Onu, Hamas minaccia
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Nulla di questa portata è accaduto in Cisgiordania dai tempi della seconda intifada, due decenni fa. È pur vero però che c'era già stato un picco di violenza in questa area dopo il mortale attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre e la conseguente guerra a Gaza. Ma ieri si è andati oltre. Almeno dieci palestinesi sono stati uccisi in una grande operazione di antiterrorismo delle forze dello Stato ebraico, destinata a durare giorni. L'attacco è avvenuto principalmente nell'area di Tulkarem ma anche a Jenin e nel campo di Faraa, vicino a Tubas. Due palestinesi sono stati uccisi infatti proprio a Jenin, quattro nel bombardamento di un'auto in un villaggio adiacente e altri quattro nel campo profughi accanto a Tubas. Tuttavia, la cifra reale delle vittime potrebbe essere più alta. Il governatore di Jenin ha infatti precisato che almeno 11 persone sono morte durante l'azione. I soldati di Tel Aviv hanno poi circondato l'ospedale di Jenin e quello vicino Ibn Sina, minacciando di assaltarli, mentre la Mezzaluna Rossa ha denunciato un'irruzione in un suo centro medico. Un video del raid mostra i paramedici allineati contro un muro. Intanto l'Idf ha imposto il coprifuoco a Jenin, impedendo ai cittadini di uscire dalle proprie case. E le truppe hanno avviato ampie perquisizioni nelle abitazioni sottoponendo i residenti a interrogatori. È stata anche ordinata l'evacuazione dal campo profughi di Tulkarem.

Il portavoce dell'Idf, Nadav Shoshani, ha spiegato lo scopo dell'azione. Tsahal ha preso di mira «cellule terroristicheZ, ma ha rifiutato di dire quanto sarebbe durata l'operazione. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha usato toni forti: l'esercito sta agendo con «tutta la sua potenza» a Jenin e Tulkarem, con l'obiettivo di «smantellare le infrastrutture terroristiche islamiche-iraniane lì stabilite». Ha poi accusato Teheran, che sostiene Hamas e la Jihad islamica, di cercare di «stabilire un fronte terroristico orientale» finanziando e contrabbandando armi dalla Giordania. Mentre il portavoce del presidente dell'Anp, Nabil Abu Rudeineh, ha avvertito che i raid israeliani in Cisgiordania, insieme alla guerra di Gaza, avrebbero «portato a risultati terribili e pericolosi per i quali tutti pagheranno il prezzo». Rudeineh ha chiesto anche un'azione internazionale urgente per «frenare il governo estremista israeliano che rappresenta una minaccia per la stabilità della regione e del mondo intero». Hamas, che è un rivale del movimento Fatah di Mahmud Abbas, pure ha condannato l'operazione, definendola parte della «brutale guerra genocida a Gaza».

Sono arrivate quindi le parole dure dell'Onu: la «risposta sempre più militare» di Tel Aviv in Cisgiordania «viola il diritto internazionale e rischia di infiammare una situazione già esplosiva». Mentre nella Striscia rimane il mistero su dove si nasconda il capo di Hamas Yahya Sinwar. Secondo il sito Jewish Chronicle, Sinwar si è circondato di 22 ostaggi vivi ed ammanettati e li sta utilizzando nei tunnel come scudi umani. Gli altri rapiti, vivi o morti, sono tenuti invece prigionieri da gruppi minori.

Infine anche gli Usa sono intervenuti e hanno annunciato nuove sanzioni contro i coloni israeliani in Cisgiordania per la violenza contro i palestinesi e hanno accusato Ben Gvir di «seminare caos» e «minare la sicurezza» dello Stato ebraico dopo la sua ultima provocazione, ovvero costruire una sinagoga sulla Spianata delle Moschee, il Monte del Tempio per gli ebrei.

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