In Italia continuano a sbarcare migranti illegali in veliero e si aprono i porti a navi delle Ong con una cinquantina di persone contagiate dal Covid. Solita musica di un problema che dovrebbe riguardare anche Frontex, l'Agenzia europea sul controllo delle frontiere. Però la struttura con sede a Varsavia, diventata sempre più grande, è finita sotto inchiesta dell'Olaf, l'organismo interno Ue anti frode. Nel mirino c'è pure il direttore, Fabrice Leggeri, «bestia nera» delle Ong talebane dell'accoglienza e di molti europarlamentari soprattutto di sinistra. Una campagna organizzata per far fuori Leggeri e ridimensionare Frontex? Forse, ma l'Agenzia è diventata una macchina mangia soldi con tanto di spese pazze, che hanno ben poco a che fare con il contrasto all'immigrazione illegale.
Dal 2015 al 2019 Frontex ha speso 2,1 milioni di euro per cinque eventi annuali, che l'agenzia organizza come auto celebrazione. La testata EUobserver ha spulciato i bilanci scoprendo che sono stati spesi 94mila euro per una sola cena presso il lussuoso ristorante Belvedere di Varsavia. Gli invitati erano 800 anche se non è chiaro quanti fossero effettivamente presenti. Il top è stato raggiunto con l'evento a Sopot, rinomata località balneare sul Mar Baltico dove non ci sono migranti che arrivano sui barconi. Per l'evento i contribuenti europei hanno sborsato 580.152,22 euro. L'ufficio stampa dell'Agenzia ha dichiarato che «prima della comparsa del Covid, Frontex aveva deciso di smettere di tenere l'evento» interrotto nel 2020. Peccato che sono venute alla luce anche altre spese discutibili: per la voce «riunioni» Frontex ha speso 1 milione di euro. Per non parlare dei dettagli: 17.500 euro per otto sedie in pelle nera finlandesi oppure 137mila euro per rifare il marchio dell'Agenzia. Una cena di Natale dei dipendenti è costata 22mila euro e un video aziendale mandato in onda da Fuori dal coro fa vedere una dirigente che spiega candidamente: «Abbiamo diverse attività di gruppo come la barca a vela, l'opera e le partite di calcio» con le divise ufficiali. I dipendenti nella torre del quartier generale nel centro di Varsavia sono 1500 e ogni anno costano 20 milioni di euro. Il budget Frontex è lievitato da 6,3 milioni di euro nel 2005 ad 1,1 miliardi di quest'anno. E nel 2027 si prevede che l'Agenzia avrà alle sue dipendenze un «esercito» di 10mila persone.
L'Ufficio europeo anti-frode (Olaf) ha aperto un'inchiesta, confermata in gennaio, non solo sulle spese pazze. A dicembre, però, aveva perquisito gli uffici di Leggeri e del suo capo di gabinetto per un contratto che puzza con una società informatica polacca. Negli ultimi giorni sono saltati fuori alcuni documenti, già battezzati «Frontex files», sugli incontri con lobbisti nel campo della sicurezza, che non avrebbero rispettato le rigide regole previste da Bruxelles. Dal 2017 al 2019 oltre il 70% degli incontri (105 su 149) sono avvenuti con personaggi non certificati nel registro della Trasparenza Ue. Cinque incontri, regolari, sono avvenuti anche con Leonardo. Frontex è interessato a droni e tecnologia di sorveglianza dei confini oltre che per il riconoscimento biometrico.
Nel frattempo l'ultimo sbarco è di 32 migranti arrivati con un veliero in provincia di Reggio Calabria.
Per non parlare dell'Ocean Viking, ammiraglia delle Ong, che ha trovato l'ennesimo porto aperto facendo scendere ad Augusta 422 migranti (125 i minori) recuperati al largo della Libia. Fino a ieri sera 49 avevano il Covid, ma fa niente.
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