Italicum, braccio di ferro tra Renzi e il Cavaliere

All'indomani del vertice di maggioranza Renzi alza il tiro: "Basta con i rinvii adesso si decide". Ma Berlusconi avverte: "Non ci pieghiamo ai diktat". E chiede una legge che garantisca la governabilità. Romani: "Ritirate le modifiche fatte ieri". Scontro tra Brunetta e Lotti

Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli
Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli

"Il tempo dei rinvii, dei tavoli tecnici, dei gruppi di lavoro è finito. Ora è tempo di decidere". All'indomani del vertice di maggioranza di ieri, che ha portato a sottoscrivere un nuovo patto di maggioranza, il premier Matteo Renzi ribadisce l'impegno si espone in prima persona per dare un'accelerata alla nuova legge elettorale. Accelerata che non ha fatto piacere al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che, durante il comitato di presidenza di oggi, ha chiesto al governo di evitare i diktat e di proseguire piuttosto sulla strada del confronto.

La sollecitazione di Renzi a fare in fretta arriva dopo una mattinata di dichiarazioni critiche e fuochi incrociati. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, aveva infatti lanciato un avvertimento netto a Renzi: "Il patto del Nazareno prevedeva la riforma della legge elettorale secondo quanto abbiamo approvato alla Camera nell’Italicum. Noi a quella siamo rimasti e se Renzi, con la sua maggioranza, ha deciso di cambiare tutto e di buttare quel testo e di scriverne un altro non c’è più il patto del Nazareno". Brunetta poi aveva aggiunto: "Il testo uscito da palazzo Chigi è tutta un’altra cosa rispetto a quello che abbiamo approvato a marzo di quest’anno. Quello era un testo completamente diverso, con un premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista e con soglie per i partiti apparentati al 4,5%, con 120 collegi e non 75, e tante altre cose ancora. Se Renzi unilateralmente ha deciso di buttare quel testo che è passato dalla Camera, approvato dunque da un ramo del Parlamento, per scriverne un altro legittimo , ma diverso, allora vada avanti con la sua maggioranza". Parole che hanno mandato su tutte le furie il sottosegretario Luca Lotti: "Se le parole di Brunetta sul Patto del Nazareno interpretano il pensiero di Berlusconi e di Forza Italia, allora non c’è neanche bisogno di incontrarsi domani".

Il post del presidente del Consiglio è arrivato poco prima del vertice che Berlusconi ha convocato con i big di Forza Italia. Un comitato di presidenza convocato per fare il punto della situazione e convincere i malpancisti che sulla legge elettorale non c'è alternativa al patto del Nazareno. "Non è accettabile alcun diktat - avrebbe detto il Cavaliere - il confronto deve andare avanti con l’obiettivo di favorire la governabilità del Paese". Da qui in poi Forza Italia continuerà, quindi, a fare una forte opposizione al governo sui temi economici, ma manterà fede al Patto del Nazareno purché l'Italicum garantisca la governabilità.

"Ci attendiamo che le modifiche" fatte ieri alla riforma della legge elettorale "siano ritirate, non

essendo state concordate". Lo afferma Paolo Romani, al termine dell’Ufficio di presidenza, sottolineando come il partito azzurro "resti in campo per le riforme", e ribadendo il no ai "diktat".

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