Jihadisti nascosti nell'esercito tedesco

Berlino trema: varato un decreto per ripulire le Forze Armate da infiltrazioni estremiste

Noam Benjamin

Berlino Il rilancio delle forze armate è sempre nell'agenda del governo Merkel: dall'inaugurazione di asilo nido dentro alle caserme, allo stanziamento di nuovi fondi per rinnovare un equipaggiamento datato specialmente nell'aeronautica protagonista negli scorsi mesi di una serie di brutte figure. Da mesi la ministra della Difesa Ursula von der Leyen è impegnata a modernizzare la Bundeswehr: il suo scopo è adeguarne gli standard a quelli di altri paesi Nato. In questo modo la Germania cerca di dare corpo anche militarmente alle sue crescenti aspirazioni di attore attivo sugli scenari internazionali di crisi. Nei giorni scorsi l'esecutivo ha anche immaginato il ripristino della coscrizione obbligatoria abolita nel 2011 per dare vita a un servizio di guardia nazionale che sollevi del tutto l'esercito da compiti, per esempio, di difesa del territorio dalle calamità naturali. La questione, tuttavia, non è solo logistica o di equipaggiamento. L'esecutivo di grande coalizione ha appena licenziato un decreto per ripulire la Bundeswher da infiltrazioni di tipo jihadista ed estremista.

Dal 1 luglio del 2017 il controspionaggio militare, Amt für den Militärischen Abschirmdienst (Mad), si occuperà di scremare le candidature dei volontari intenzionati a far carriera nelle forze armate della Repubblica federale. Fino a ieri per contrastare la diffusione del radicalismo islamico nella società tedesca, i servizi di intelligence si sono concentrati su social network, carceri e moschee, ambienti ritenuti favorevoli alla diffusione dell'ideologia jihadista. Tuttavia negli ultimi nove anni, almeno 24 militari sono stati etichettati come «islamisti»: per questo motivo a 19 di loro è stato dato il benservito mentre gli altri cinque hanno già concluso il loro servizio. Non è tutto: altri 30 ex soldati di professione avrebbero lasciato la Germania alla volta della Siria o dell'Iraq per unirsi all'Isis. Il fenomeno è diffuso in Europa fra i figli e i nipoti degli immigrati da paesi islamici e neppure le forze armate tedesche ne sono rimaste immuni. Per i jihadisti di esportazione la Bundeswehr è stata una palestra e adesso il governo vuole evitare che le sue competenze militari passino agli uomini del califfo al-Baghdadi.

Per aspirare alla carriera militare, oggi i candidati devono presentare un certificato di buona condotta rilasciato dalla polizia, quindi giurare fedeltà sulla Costituzione. Da domani la trafila si complica: i volontari saranno scrutinati dal Mad; in passato il servizio ha già analizzato 322 casi di sospetto radicalismo islamico ma adesso la sua attività si fa più strutturata. Il controspionaggio militare assumerà 90 nuovi specialisti per fare le pulci ai 20 mila giovani che ogni anno si candidano in Germania alla carriera militare. Massima attenzione alle infiltrazioni jihadiste, dunque, ma anche al radicalismo politico: sarebbero almeno 268 gli infiltrati di estrema destra fra i ranghi delle forze armate, 6 quelli di estrema sinistra. Al Mad il compito di rivelare ogni possibile comportamento o tendenza «anticostituzionale».

Per il responsabile della sicurezza interna Clemens Binniger della Cdu (il partito della cancelliera) e per il suo omologo bavarese Stefan Meyer, la modifica approvata dal governo era «necessaria e urgente» e fornirà al Mad «gli strumenti necessari per impedire agli estremisti di accedere alla Bundeswher e ricevere formazione all'uso di armi pesanti».

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