Juncker arriva a Bolzano. E l'inno italiano viene messo a tacere

Juncker in visita a Bolzano. Polemica per il tipico rituale in lingua tedesca. In piazza suonati l'inno europeo e quello tirolese

Juncker arriva a Bolzano. E l'inno italiano viene messo a tacere

Jean-Claude Juncker arriva a Bolzano, in Italia, e l'Inno di Mameli viene messo a tacere. È successo venerdì scorso quando, come racconta ItaliaOggi, il presidente della Commissione europea ha partecipato a un convegno sull'autonomia dell'Alto Adige su invito del presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher. Un insulto all'Italia unita che ha ferito molti abitanti di Bolzano.

Ad accogliere Juncker davanti al palazzo della Provincia di Bolzano sono stati gli Schützen, i bersaglieri tirolesi che un tempo difendevano il territorio come milizia volontaria asburgica. Poi, come racconta Filippo Merli su ItaliaOggi, un ufficiale ha presentato la compagnia e ha fatto sparare alcuni colpi a salve con i tradizionali archibugi. Una sorta di omaggio all'euroburocrate di Bruxelles. Quindi, sono stati suonati l'inno europeo e quello tirolese, mentre l'inno di Mameli è stato messo a tacere. Il rituale si è concluso con un brindisi a base di grappa e una fetta di torta (con scritte solo in tedesco) per celebrare i settant'anni dell'accordo di Parigi che ha sancito l'autonomia del Trentino Alto Adige. "Il brindisi con la grappa in piazza col presidente della Commissione europea vanifica le campagne contro l'uso improprio dell'alcol degli ultimi anni - tuona il consigliere Alessandro Urzì, della lista Alto Adige nel cuore - torta monolingue per i 70 anni dello Statuto, lingua italiana dimenticata, fucili della Wehrmacht in mano agli Schützen invece del canto dell'inno d'Europa e alla gioia da parte di bambini bilingui".

"Perché la Provincia appalta a organizzazioni divisive le proprie iniziative istituzionali? Queste sono le cause del disagio degli italiani". Urzì ha voluto sapere da Kompatscher per quale motivo la Provincia di Bolzano abbia affidato la cerimonia di accoglienza agli Schützen e non si sia, al contrario, ritenuto di prevedere "una cornice forse più sobria, ma più inclusiva, nei riguardi di tutti i gruppi linguistici dell'Alto Adige". "È un equivoco - ha replicato Kompatscher .

ad accogliere Juncker avrebbero dovuto esserci tutte le autorità che prendevano parte al convegno sui 70 anni dell'autonomia, ma uno spostamento dell'orario d'arrivo di Junker ci ha costretti a sdoppiare le cose. Siamo fieri del fatto di vivere in una regione multilingue e siamo altrettanto fieri della nostra convivenza pacifica e della varietà delle nostre tradizioni".

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