«Una risposta schiacciante». Stavolta è la guida suprema dell'Iran in persona, l'ayatollah Ali Khamenei, a minacciare Israele (e anche gli Stati Uniti» per gli attacchi alla Repubblica islamica. «I nemici, che siano il regime sionista o gli Stati Uniti d'America, riceveranno sicuramente una risposta schiacciante a ciò che stanno facendo all'Iran, alla nazione iraniana e al fronte della resistenza», ha dichiarato Khamenei in un video diffuso dai media di Stato iraniani, senza precisare tempi e portata della controffensiva. Ma la minaccia è incombente: ieri il Washington Post ha riportato le dichiarazioni di un'anonima persona vicina alla leadership israeliana secondo cui l'intelligence di Tel Aviv darebbe per scontato «un attacco a Israele nei prossimi giorni». L'indiscrezione arriva all'indomani della notizia riportata dalla Cnn, secondo cui Israele avrebbe «un alto livello di preparazione» per un eventuale nuovo attacco iraniano in risposta al raid condotto dallo Stato ebraico nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 ottobre sulla Repubblica islamica.
La giornata di ieri è stata caratterizzata anche dal giallo sul rapimento del capitano di una nave libanese avvenuto venerdì da parte di un gruppo di uomini armati sbarcati sulla costa a nord di Beirut, probabilmente compiuto da Israele, circostanza sulla quale stanno indagando le autorità locali. Due ufficiali militari libanesi hanno confermato alle agenzie che una nave militare è sbarcata a Batroun, circa 30 chilometri a nord di Beirut, e ha rapito un cittadino libanese, del quale non è stato fornito il nome. Tre funzionari giudiziari libanesi hanno dichiarato che un'indagine sta valutando se l'uomo sia legato a Hezbollah o lavori per un'agenzia di spionaggio israeliana e se una forza israeliana sia venuta a salvarlo. Due giornalisti libanesi hanno pubblicato sui social media un video che mostrava una ventina di uomini armati portare via un uomo di fronte a una casa, con il volto coperto dalla camicia. Nessun commento da parte di Israele, anche se una fonte israeliana citata dal giornalista Barak Ravid di Axios afferma che in un blitz di «Navy Seals israeliani la notte scorsa è stato catturato Imad Amhaz», della «forza navale di Hezbollah in un'operazione nel nord del Libano»
Sempre in Libano Israele ha compiuto altri blitz, annunciando di aver ucciso il comandante del settore costiero di Hezbollah, Ma'in Mousa Az al-Din, e il comandante dell'unità di artiglieria, Hassan Majed Dhiab, nella zona di Tiro. Un morto e 15 feriti in un raid israeliano alla periferia sud della capitale Beirut mentre un raid aereo israeliano ha preso di mira il posto di confine di Joussieh, tra Libano e Siria.
Israele continua a martellare anche la striscia di Gaza. Venerdì sera almeno 84 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi che hanno avuto come obiettivo due edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia che ospitavano circa 170 persone, tra le quali moltissimi bambini. «Gaza è un cimitero per i bambini. Le uccisioni devono finire. È giunto il momento di porre fine a questa guerra. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco ora», ha postato su X l'Unicef.
E sempre a Jabalia l'Idf ha schierato un'ulteriore brigata di fanteria, la Kfir. Le Forze di difesa israeliane hanno distrutto una fabbrica di munizioni sotterranea vicino alla città di Zeitun, nella parte centrale della Striscia di Gaza.
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