Kiev, altra strage di civili. Uccisa una bimba di 9 anni. Il nonno veglia il cadavere

Un missile russo fa tre morti e 19 feriti. Colpite una casa e una scuola e i residenti in fuga

Kiev, altra strage di civili. Uccisa una bimba di 9 anni. Il nonno veglia il cadavere
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C'è uno foto che ieri ha fatto il giro del Web. Una foto che spacca il cuore. Una foto che dimostra quanto la guerra non sia solo disegni politici, strategie. Ma anche e soprattutto distruzione e morte. Non solo per quei soldati che in qualche modo sono costretti a combatterla. No, questa foto mostra in tutta la sua brutalità come la guerra significhi morte soprattutto per chi non c'entra nulla e che mai l'avrebbe voluta. C'è un signore anziano, un nonno. Seduto su una sedia a testa bassa. Ai suoi piedi, pietosamente coperto da un improvvisato telo di carta stagnola, il cadavere della nipote, uccisa dai frammenti di un missile russo che ha sorpreso lei e la sua famiglia a Kiev, ieri notte. Mentre scappava verso un rifugio. Mentre per l'ennesima volta tentava di fuggire dalla morte. Aveva 9 anni. E quella foto, nella sua drammaticità, è un altro simbolo di cosa sia questa guerra che va avanti da oltre un anno.

La piccola è rimasta uccisa insieme alla madre quando un raid russo ha preso di mira un complesso di edifici civili abitato da persone che nulla hanno a che vedere con il conflitto oltre a una scuola. Tre le vittime in totale, 19 i feriti di cui almeno uno in gravi condizioni. Al di là della strage perpetrata indubitabilmente dall'attacco russo, è giallo sulla dinamica. Dai primi rilievi infatti sembra che il rifugio all'interno del quale la famiglia si sarebbe dovuta riparare, sia rimasto chiuso. Il marito di una delle vittime ha infatti dichiarato che nessuno ha aperto le porte del rifugio, nonostante avessero bussato più volte per cercare riparo. Le autorità hanno annunciato che tutti i rifugi antiaerei presenti in città saranno controllati. Il sindaco della capitale ucraina Vitalii Klitschko ha spiegato che «le forze dell'ordine stanno svolgendo azioni investigative nella clinica e nel suo territorio nel distretto Desnianskyi della capitale. Sono stati aperti dei procedimenti penali. Tre persone, tra le quali una bambina, sua madre e un'altra donna, sono state uccise. Un frammento di missile è caduto vicino all'ingresso della struttura medica quattro minuti dopo l'annuncio dell'allarme aereo - ha detto - Le indagini stanno ora accertando se il rifugio fosse aperto». Un dettaglio, certo non solo formale, che non sposta però di una virgola la drammaticità dell'accaduto con quella foto che rimane come monito per tutti coloro che pensano, o forse sperano, che in fondo la guerra sia qualcosa di lontano che non li riguarda in prima persona.

Tra bombardamenti sui civili, prologhi di controffensive sul territorio russo, il conflitto va avanti e uno dei suoi protagonisti torna a parlare e a far parlare. «Il prossimo incarico del gruppo Wagner potrebbe essere quello di difendere il territorio russo». Così il leader del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin, che dopo l'assedio di Bakhmut va a caccia di un ruolo chiave nell'invasione russa. Prigozhin ha chiesto per i suoi uomini, in gran parte reclutati dalle carceri russe, «almeno un mese di recupero» dopo la battaglia nell'ormai devastata Bakhmut, caduta nelle mani russe proprio grazie ai suoi mercenari.

«Le prossime schermaglie, credo, saranno molto probabilmente questa volta sul territorio russo», ha detto, confermando che anche dalle parti del Cremlino, dopo le avvisaglie su Mosca e soprattutto Belgorod, si aspettano pesanti attacchi da parte ucraina.

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