Kyenge: "Ucciso dall'odio, io parte civile nel processo"

L'eurodeputata Cécile Kyenge anuncia che si costituirà parte civile nell'omicidio di Fermo

 Kyenge: "Ucciso dall'odio, io parte civile nel processo"

“Mi costituirò parte civile nel caso di Fermo”. Lo ha anticipato Cecile Kyenge, con un’intervista a La Repubblica, nella quale l'ex ministro spiega che l’Italia non è un Paese razzista “ma le sacche di razzismo resistono”.

“Dietro la mano che ha ucciso Emmanuel c’è un fiume di parole di odio razziale. Parole che rigurgitano dai social network, ma anche pronunciate da leader politici complici di alimentare la rabbia”, ha attaccato l’europarlamentare del Pd. Secondo la Kyenge, Emmanuel e sua moglie Chinyery, nonostante siano riusciti a sfuggire alle persecuzioni in Nigeria, nulla hanno potuto davanti all’odio.“Li ha fermati l’odio. Non è stata follia, ma una rabbia orientata e nutrita a muovere la mano dell’assassino di Emmanuel”, ha dichiarato la Kyenge che accusa la politica di mancanza di responsabilità per le parole d’odio razziale che rendono possibili azioni come quelle di Fermo.

Parole d’odio che ogni giorno traboccano anche dalla mia pagina Facebook, incuranti delle conseguenze”, ha commentato l’ex ministro secondo cui queste espressioni “non possono mai essere derubricate a critica politica”. "Quanto a Calderoli, dopo l’assoluzione del Senato, mi sono rivolta alla procura di Bergamo e ora il caso è davanti alla Corte costituzionale”, ha concluso la Kyenge.

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