L’ultima idea del governo giallorosso per risolvere i problemi di obesità e anoressia è quella di vietare gli spot riguardanti prodotti zuccherati o contenenti testimonial troppo magri.
Come sottolinea il quotidiano Libero, la proposta di legge appena depositata a nome di Azzurra Cancelleri e Marialuca Lorefice, deputate e portavoci del Movimento 5 Stelle, si affida a un intricato e poco comprensibile ragionamento per contrastare una serie di disturbi comportamentali, come l’obesità, la bulimia e l’anoressia, diffusi soprattutto tra i giovani. Seguendo la stessa logica alla base di sugar tax e plastic tax, l’obiettivo finale è accanirsi contro i consumi sbagliati, senza incentivare comportamenti virtuosi né risolvere i problemi alla radice.
Già, perché le fonti dei presunti mali, cioè gli alimenti e le bevande stesse, nel ragionamento grillino non vengono nemmeno sfiorate. Alcuni prodotti sono dannosi? Si vietano. Invece no, si preferisce punire i comportamenti sbagliati. E allora, ai produttori di alimenti zuccherati sarà vietato farsi pubblicità “nel corso delle trasmissioni televisive dedicate ai minori e nelle ore destinate ai pasti”. Questo è quanto stabilisce l’articolo numero 3 della proposta pentastellata, che è seguito dal numero 4, inerente invece alle modelle. Le ragazze che vorranno posare per uno shooting fotografico dovranno prima fornire un apposito certificato medico che attesti la loro sana e robusta costituzione. In caso contrario, niente apparizioni sui cartelloni pubblicitari o sulle copertine dei giornali di moda. Attenzione però, perché le grane dell’emendamento andrebbero a coinvolgere ginnaste e ballerine: se sono magre, magari perché spendono molto tempo in palestra, rischiano di dire addio ai loro sogni di gloria.
Basta spot nocivi
La motivazione che ha spinto Cancelleri e Lorefice a proporre una legge simile è che “secondo la Federazione italiana medici pediatri. Il rischio dell'anoressia sta crescendo in misura esponenziale in Italia, poiché tra le ragazze delle scuole secondarie di primo grado (11-13 anni) il 60,4 per cento vorrebbe essere più magro, il 24 per cento ha già sperimentato una dieta e il 32 per cento si è rivolto a un medico per la prescrizione di un regime alimentare ipocalorico, il 34 per cento è ricorso a una dieta fai-da-te, il 30 per cento ha seguito consigli di amici, di riviste o della rete internet. L' età dei soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare, sia maschi che femmine, è tra i 12 e i 25 anni e in Italia si calcola che essi siano circa due milioni”.
Sanzioni fino a 100 mila euro
La soluzione proposta dal Movimento 5 Stelle è drastica: togliere di mezzo ogni spot potenzialmente pericoloso, come quelli realizzati da Coca Cola, Mc Donald’s e altri.
Chi sgarra, andrà incontro a sanzioni salatissime, fino a 100 mila euro: basterà anche solo ammiccare, in tv, al consumo di un prodotto alimentare considerato off limits, e la ghigliottina pentastellata è pronta a entrare in azione. Stesso discorso per le agenzie pubblicitarie di moda, danza o atletica: guai a proporre ragazze troppo magre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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