L'aereo cinese precipitato: "Fatto schiantare apposta"

L'analisi delle scatole nere: da chiarire se sia stato il pilota o un'altra persona. Nell'incidente 132 morti

L'aereo cinese precipitato: "Fatto schiantare apposta"

Nessun incidente. Qualcuno in cabina di pilotaggio provocò intenzionalmente lo schianto del Boeing 737-800 operato da China Eastern avvenuto il 21 marzo scorso nel sud della Cina. A rivelarlo il «Wall Street Journal» che cita fonti governative statunitensi a conoscenza dei dati emersi dalla scatola nera recuperata sul luogo del disastro. «L'aereo ha eseguito i comandi che gli sono stati dati da qualcuno in cabina di pilotaggio», spiega una delle fonti.

Secondo le valutazioni degli inquirenti statunitensi, le autorità cinesi incaricate di condurre le indagini non hanno riscontrato finora alcun problema meccanico o elettronico che potrebbe aver portato allo schianto.

L'aereo in questione è considerato uno dei modelli più all'avanguardia dell'industria dell'aviazione civile globale in termini di sicurezza. Le informazioni raccolte finora in Cina, secondo le fonti, hanno portato gli inquirenti Usa a concentrare l'attenzione sulle azioni di uno dei piloti, pur senza escludere la possibilità che qualcuno abbia fatto irruzione nella cabina di pilotaggio e provocato deliberatamente lo schianto avvenuto in una zona peraltro difficile da raggiungere per i soccorritori.

La dinamica era apparsa subito misteriosa: quando da terra hanno provato a contattare il pilota e il primo ufficiale per capire come mai l'aereo stesse scendendo in modo anomalo, nessuno ha risposto. Una picchiata devastante che lascia allibiti e innesca dubbi terribili, una discesa in picchiata del tutto anomala per un aereo di linea, a una folle velocità oltre 10 volte superiore al normale.

Una modalità che aveva subito riportato alla memoria quello del pilota del volo Germanwings nel 2015 precipitato al suolo con 150 persone a bordo in seguito ad un'azione deliberata del primo ufficiale durante la fase di crociera sulle Alpi di Provenza francesi. Lubitz aspettò che l'altro pilota andasse in bagno per chiudersi dentro e completare il suo folle piano.

Stessa cosa accaduta nel novembre del 2013 sul jet E-190 della Mozambique Airlines, caduto in Namibia. All'interno della cabina il pilota aveva intanto portato l'altitudine dell'aereo da 11.500 metri a livello terra. Nelle registrazioni si sente qualcuno battere sulla porta della cabina di pilotaggio mentre l'aereo precipita. Altri due casi sono negli anni Novanta, quando un pilota o un membro dell'equipaggio fece precipitare volontariamente un aereo in Indonesia nel 1997. Nel 1999, un aereo di linea diretto al Cairo precipitò nell'Oceano Atlantico mentre il pilota Gamal al-Batouti sussurrò la frase in arabo «mi affido a Dio».

Uno sconvolgente studio del 2016 condotto dal team del prof. Joseph Allen dell'Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston (Massachusetts) aveva accertato che più di un pilota d'aereo su dieci, esattamente il 12%, presenta sintomi di depressione. E 4 su cento negli ultimi quindici giorni di volo meditava il suicidio.

L'aereo della China Eastern Airlines trasportava 132 persone. I piloti non hanno lanciato nessun allarme. L'ultima chiamata normale effettuata dai controllori all'aereo era stata alle 14:16 ora locale. Meno di sei minuti prima che l'aereo perfettamente funzionante scomparisse dai radar. Uno schianto avvenuto quasi alla velocità del suono.

I dati di una scatola nera recuperata hanno infatti suggerito che gli input ai comandi hanno spinto l'aereo nella picchiata fatale, ha scritto il Wsj. Difficile attribuire al momento le responsabilità, anche se l'attenzione si sarebbe concentrata sul comandante.

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