L'affondo di Paragone a Mario Draghi: "Lei è un incappucciato della finanza"

Gianluigi Paragone cita un volume di Federico Caffè nel suo discorso di dissenso a Mario Draghi e viene ripreso da Elisabetta Casellati

L'affondo di Paragone a Mario Draghi: "Lei è un incappucciato della finanza"

Gianluigi Paragone ha votato no per la fiducia a Mario Draghi. La sua posizione era ben nota da giorni e non ha stupito il dissenso espresso in aula ma il modo in cui questo è stato espresso, con un fortissimo atto di accusa nei confronti del nuovo presidente del Consiglio, per il quale Gianluigi Paragone ha scomodato Federico Caffè e uno dei suoi più noti volumi, Gli incappucciati della finanza. Un discorso basato su un volume di contestazione, una metafora letteraria per la quale l'ex senatore del Movimento 5 Stelle, ora nel Gruppo misto, è stato richiamato all'ordine da Elisabetta Casellati.

"Lei è un incappucciato della finanza. Lei insiste a definire l'euro irreversibile. Anche per la DDR il muro lo era ma non aveva fatto i conti con la disperazione della gente", ha attaccato Gianluigi Paragone, leader di Italexit, il movimento che chiede l'uscita dell'Italia dall'Europa sulla falsariga di quanto avvenuto nel Regno Unito. Le posizioni di Gianluigi Paragone non sono ovviamente compatibili con quelle di Mario Draghi, sul quale il giornalista ex grillino ha poi affondato il colpo: "Lei è qui per chiudere quel processo di svendita cominciato con le privatizzazioni del Britannia... Lei è qui per consegnare gli italiani al mangiafuoco dei mercati. Si può togliere il cappuccio, ormai lei è il governatore dell'Italia". Inaccettabile, per Elisabetta Casellati, l'utilizzo di certe metafore durante la discussione in Senato, tanto che lo riprende per riportarlo immediatamente all'ordine: "Occorre utilizzare terminologie adeguate all'Aula, il nostro vocabolario è molto ricco, può usare parole rispettose". Pronta la replica del senatore, che ha difeso il suo discorso: "Incappucciati della finanza è uno scritto di Federico Caffè".

Il riferimento di Gianluigi Paragone è al volume a firma del mentore di Mario Draghi, dove sono raccolti gli articoli di Federico Caffè scritti per Il Messaggero e L'Ora tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, fino alla sua morte avvenuta nel 1987. Federico Caffè è stato uno studioso e analista di finanza con una visione molto aperta, che nei suoi scritti analizzava dal suo punto di vista la deregolamentazione della finanza e gli squilibri del commercio internazionale.

Nel volume postumo di Federico Caffè si legge una forte critica al processo di cambiamento delle istituzioni finanziarie, sempre più orientate allo sviluppo degli aspetti borsistici. "Tutte le sue parole messe in controluce rivelano l'innervatura neoliberista che le ha permesso di fare carriera", ha detto nel corso del suo lungo discorso Gianluigi Paragone.

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