Quattro navi delle Ong sono di nuovo in mare per recuperare migranti da sbarcare in Italia sotto Natale. Prima missione per Life support, l'imbarcazione di Emergency, grazie ad un investimento complessivo di 3,5 milioni di euro. «Stanno operando come l'ultima volta - conferma una fonte del Giornale in prima linea sul mare - Una nave più piccola e veloce in perlustrazione e un'altra più grossa, che fa da base per imbarcare più migranti possibile». E sono già stati recuperati 90 migranti da venerdì.
L'ennesima sfida al governo, che sta preparando un decreto legge ad hoc per fermare le Ong. «Il testo è pronto - spiega il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, della Lega - Oggi siamo a mani nude contro i facilitatori dell'immigrazione clandestina, ma le nuove norme prevederanno multe legate al fermo temporaneo dell'imbarcazione, la confisca della nave e un codice di condotta per le Ong che così diventerà obbligatorio».
Nel frattempo i talebani dell'accoglienza tedesca hanno inviato due navi davanti alla Libia, a 25 miglia dalla costa della Tripolitania. La Rise Above, più piccola, in avanscoperta e l'ammiraglia Sea Eye 4 con l'appoggio dal cielo dell'aeroplano Colibrì, che decolla da Lampedusa. Fra sabato e venerdì Rise above ha intercettato due natanti per un totale di 90 persone trasbordate su Sea Eye 4. I migranti hanno chiamato Alarm phone, il centralino dei migranti, grazie a telefoni satellitari Thuraya forniti di trafficanti.
Le due navi battono bandiera tedesca e Sea Eye è direttamente finanziata da United4rescue, un cartello di associazioni, comprese diverse Chiese, che ricevono fondi dallo Stato. «Sono a circa 25 miglia dalla costa sulla direttrice di Zuara, hub dei trafficanti di uomini - spiega la fonte del Giornale - Attendono che il mare si calmi ancora, come è previsto nel fine settimana, e poi arriveranno altri gommoni dalla Libia».
Molteni è convinto che siano «necessari strumenti di deterrenza nei confronti delle Ong, che trasportano i migranti sempre in Italia. Di fatto sono facilitatori dell'immigrazione clandestina, come ha denunciato Frontex (l'Agenzia europea per le frontiere nda)».
La seconda squadra della flotta a caccia di migranti per Natale è composta dalla barca a vela Astral, di Open arms, a sud di Lampedusa e dalla nuova ammiraglia «italiana», Life support di Emergency partita il 13 dicembre da Genova e arrivata davanti a Zuara, l'hub dei trafficanti libici. L'imbarcazione, annunciata un anno dopo la scomparsa del fondatore della Ong, Gino Strada, batte bandiera panamense. La nave è costata 1,5 milioni di euro, ma le spese per il cantiere, le dotazioni di soccorso, la riclassificazione hanno portato l'investimento a 3,5 milioni di euro. Emergency si sostiene anche con il 5 per mille garantito dallo Stato italiano. E poi vanno aggiunti i costi delle missioni in mare, in media 300mila euro alla volta. La società armatrice ad hoc creata per l'operazione si chiama, non a caso, Prua rossa.
«Le Ong hanno trasportato In Italia quest'anno oltre 13mila migranti - sottolinea Molteni - Il nostro è un governo politico, che non può consegnare le chiavi del paese a soggetti privati. Per questo serve uno strumento normativo chiaro che ostacoli gli sbarchi autonomi e sistematici di questa navi».
In tutto sono arrivati nel nostro paese da gennaio al 16 dicembre, 98.718 persone, oltre 35mila in più rispetto allo scorso anno e tre volte tanto il 2020.
Le prime tre nazionalità sono di migranti che non scappano da zone di guerra: egiziani (20.346), tunisini (17.617) e cittadini del Bangladesh (14.299). Grazie alla squadra di quattro navi delle Ong in mare e agli arrivi autonomi rischiamo di brindare al nuovo anno con 100mila sbarchi nel 2022.
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